L'azienda leader nel distretto di Carrara partner di un workshop che porta i talenti a immaginare il futuro di una cava dismessa

L'appuntamento è per questo settembre, quando un tutor d’eccezione come Patrick Lüth di Snøhetta arriverà a Carrara per guidare gli allievi del nuovo corso di architettura organizzato da YACademy alla scoperta delle possibilità progettuali che si aprono davanti a una cava di marmo dismessa. L'iniziativa, Carrara Community Quarry, ha come partner Franchi Umberto Marmi: la storica azienda toscana, leader nel distretto del marmo di Carrara, sposa questo workshop sfidante condividendo la visione di un'architettura che preservi e valorizzi i paesaggi a beneficio delle generazioni future. Ne abbiamo parlato con Alberto Franchi, ad e presidente di FUM.

Che cosa rappresenta per FUM una cava dismessa, oggi, in particolare in una zona critica come quella di Carrara?

Rappresenta la possibilità di reinterpretare uno spazio dandogli nuova vita - veder coesistere attività estrattiva e dinamiche legate alla promozione territoriale – e diventa una opportunità preziosa da cogliere assolutamente per una visione rinnovata del nostro territorio.

Che cosa ha spinto FUM ad aderire al progetto Carrara Community Quarry?

Siamo rimasti favorevolmente colpiti dalla lungimiranza del progetto, dalla serietà del team coinvolto. Oltre a questo troviamo che sia davvero apprezzabile che l’intero programma sia pensato per i giovani professionisti della progettazione: sposiamo totalmente l’idea di avere menti brillanti provenienti da tutto il mondo che possano convogliare le loro energie creative verso un unico obiettivo ambizioso e più che mai attuale, legato alle tematiche della sostenibilità. Questa è la direzione in cui la nostra Azienda sta muovendo e ringraziamo YACademy per questa bella e importante sinergia.

Che risultati si aspetta da questo laboratorio?

Le aspettative sono alte: pensiamo che da questo laboratorio scaturiranno nuove visioni e nuove prospettive progettuali. I giovani architetti che saranno coinvolti avranno la possibilità di mettere a frutto le conoscenze acquisite durante il loro cursus studiorum all’interno di un progetto site-specific che, come quello delle cave di Carrara, è unico al mondo. Potranno così riflettere sul delicato e quanto mai attuale tema dell’integrazione fra paesaggio artificiale e paesaggio naturale. Lo vedo un po’ come andare incontro al futuro.

Che cosa si andrà a fare, in concreto e materialmente?

Obiettivo generale del corso di YACademy in Architettura per il paesaggio è quello di formare progettisti che siano in grado di rispondere alle differenti necessità di trasformazione del territorio attraverso un dialogo costruttivo con l’ambiente circostante. A fianco dei moduli didattici agli studenti sarà quindi proposto il laboratorio progettuale di cui siamo partner e grazie al quale, sotto al tutoraggio di Patrick Lüth di Snøhetta, gli studenti saranno nostri ospiti e visiteranno le cave di Carrara (nello specifico lavoreranno sulla cava ai piedi dei Ponti di Vara) ed il territorio al fine di interiorizzare i luoghi e raccogliere gli spunti necessari per poi passare alla fase di progettazione.