Il lavoro delle Front è “una meravigliosa dislocazione concettuale che non smette di stupirmi”, spiega Patrizia Moroso. “Hanno affrontato questo lavoro con la meticolosità tipica di un’indagine naturalistica, isolando presenze, seguendo tracce, impossessandosi di forme esistenti che, senza nessuna trasformazione, sono diventate archetipi da riprodurre in una dimensione diversa, urbana, industriale e tecnologica”. Al momento questo è ancora un progetto di ricerca, ma è prevista una grande installazione entro la fine dell’anno e anche mobili, oggetti e tessuti.