Il risultato, dopo quattordici mesi di lavoro, è l’installazione sospesa – le cui immagini stanno facendo il giro del mondo, pensata per gli spazi e i luoghi pubblici, dalle stazioni alle scuole – che emana un nuovo tipo di raggi ultravioletti UVC: quelli tradizionali uccidono virus e batteri ma nuocciono alle pelle e agli occhi; i nuovi di Urban Sun, proiettati dalla giusta distanza, disinfettano l’aria senza effetti collaterali. Un processo che si direbbe esclusivamente scientifico, ma nel quale Roosegaarde trova, fortissima, la vocazione e la mano del designer: “L’articolo di Nature era pura scienza, ma per riorientare la lunghezza d’onda dei raggi era necessario un designer”. Urban Sun e Grow sono due esempi perfetti di 'protopia', come Roosegaarde definisce l’utopia pratica che lo ispira. Quella che, in passato, lo ha portato a ideare torri mangia-smog, piste ciclabili illuminate a energia solare, aquiloni che producono energia pulita.