Progettato da Elisa Ossino Studio, il flagship store milanese di via Pontaccio (200 mq su due livelli nel cuore di Brera) propone un approccio esperienziale alla scoperta di nuovi percorsi d’acqua

Per un'azienda, rovesciare la prospettiva sconvolgendo le consuetudini e l'approccio tradizionale a un prodotto, è impresa rischiosa e coraggiosa. Cristina Rubinetterie ha rischiato con coraggio, affidando il nuovo progetto dello showroom di Milano a Elisa Ossino. “Spesso un rubinetto viene acquistato valutando principalmente il fattore estetico, scelta che a volte comporta alcuni inconvenienti. Per questo abbiamo progettato uno spazio esperienziale in cui muoversi in libertà, provare i prodotti e verificarne l’ergonomia”, spiega l'interior designer. Entrando in showroom, il nuovo approccio appare con evidenza nella ricerca di una comunicazione immediata con il visitatore. La riflessione di Ossino ha riguardato la modalità di esposizione, per cui il rubinetto, considerato come oggetto, viene percepito non solo dal punto di vista estetico/materico, ma per la funzionalità insita nel differente flusso dell’acqua, inteso come componente essenziale. Da qui l’idea di un approccio emozionale dato dall’interazione del cliente con elementi nel pieno della loro funzione.

Scatola monocromatica

“In condivisione con l’azienda, volevamo creare un involucro materico, in cui la vibrazione della luce, componente per me fondamentale nella riuscita di un progetto, accompagnasse il riverbero dell’acqua”, racconta Ossino. La scelta dei materiali sottolinea l'approccio: il travertino (fin dall’antichità elemento vicino all’acqua) di vasche e di alcune superfici verticali, abbinato a pareti a calce, i cui naturali chiaroscuri sono accentuati da una finitura selezionata nello stesso tono di colore della pietra, lasciata più naturale possibile. Mentre il cocciopesto dei pavimenti, scelto dopo attenta ricerca e continue prove per misurarne le granulometrie, presenta una grana sottilissima dall'effetto materico in armonia con lo spazio. Il risultato è una scatola monocromatica dove la vibrazione della luce è data dall’alternanza dei materiali naturali.

Nicchie, lavabi, lavatoi

Il progetto si racconta anche nelle suggestioni architettoniche: “Nel mio lavoro di interior designer cerco sempre la centralità dello spazio, in un gioco alternato di pieni e vuoti, di volumi semplici e chiari. Ho annullato in primo luogo le quinte che chiudevano le vetrine: un invito a entrare perché già dall’esterno si gode dell’ampiezza dell’ambiente e dell’animazione interna. Ho tenuto solo un setto centrale in vetrina per avvicinare al pubblico il racconto di un prodotto, creando due archi con imbotti di ferro cerato che, oltre a conferire maggiore profondità, creano un cannocchiale visivo che termina in un’area doccia dedicata al relax e al benessere con un soffione funzionante, visibile anche dall’esterno”, prosegue Ossino. Lo spazio è caratterizzato da quattro nicchie a parete che espongono le serie più recenti e “funzionanti” dei rubinetti: un percorso sottolineato da grandi vasche rettangolari sospese di travertino che hanno la funzione di grandi lavabi, simili a lavatoi.

Referenze, collezioni, app

Il livello inferiore è dedicato agli accessori e al completamento delle collezioni. Lo spazio è aperto, dinamico: sulle pareti perimetrali corre un’ampia varietà di referenze e miscelatori da cucina installati nello spazio stilizzato accennato dal legno cannettato. Il layout rigoroso è movimentato dalla presenza di due vasche tonde, davanti alla parete con le proposte doccia, e di quattro lavabi che presentano le offerte freestanding. Un’area circoscritta è dedicata alle soluzioni termostatiche: un radiatore Antrax IT (nero, geometrico, rigoroso) illustra le performance di Code®, nuovo sistema intelligente prodotto da Caleffi S.p.A. per regolare da remoto la temperatura di ogni ambiente della casa attraverso la app dedicata.

Arredi tailor made

I due scultorei tavoli centrali di legno massello, caratterizzati da curve forti e bordi sottili, e il piccolo tavolo riunioni chiuso da vetrate scorrevoli, sono tutti disegnati da Elisa Ossino, eccetto le sedute di design scandinavo. Ekinex si è occupata dell’intera gestione domotica dello spazio, configurando in un unico impianto centralizzato gli scenari di luce, le installazioni notturne, le vetrine, la climatizzazione, i consumi energetici.

Ph. Alberto Strada