Il 2023 volge al termine ed è tempo di fare bilanci. Cosa ricorderemo del 2023? Quali sono gli avvenimenti che hanno segnato il mondo del design? Quali sono le mostre, le scoperte e i personaggi che hanno fatto la storia? Ricordiamo i momenti più significativi, perché, come diceva lo storico ateniese Tucidide, bisogna conoscere il passato per comprendere il presente e orientare il futuro.
Le mostre che hanno segnato il 2023
Una delle mostre più applaudite del 2023 è Echoes: 50 years of iMaestri, curata da Patricia Urquiola e Federica Sala per celebrare i 50 anni della collezione Cassina iMaestri. Un allestimento mozzafiato, potente, messo in scena durante il FuoriSalone nel caveau della banca di Palazzo Broggi, aperto al pubblico per la prima volta, con i pezzi d’archivio di Cassina esposti sulle cassette di sicurezza. Fun fact: inizialmente le curatrici volevano allestire la mostra nella metro rossa di Milano - capolavoro del design - cambiando il set ogni notte, 'una follia', dice con il senno del poi Federica Sala.
Ad arricchire il 2023 ci ha pensato Triennale Milano con un fitto calendario di appuntamenti in occasione del suo centenario, con mostre significative come Ettore Sottsass. La parola. (ne abbiamo parlato qui) a cura di Marco Sammicheli, direttore del Museo del design; Angelo Mangiarotti. Quando le strutture prendono forma, a cura di Fulvio Irace; e Gabriele Basilico. Le mie città (leggi qui l'approfondimento), la prima mostra dedicata (finalmente) al grande fotografo italiano a dieci anni dalla sua scomparsa, visitabile fino all’11 febbraio 2024 tra Palazzo Reale e Triennale Milano, curata da Giovanna Calvenzi, responsabile dell’archivio Gabriele Basilico, affiancata da Matteo Balduzzi per la parte di mostra che prende luogo in Triennale, e da Filippo Maggia per quanto concerne Palazzo Reale.
Sono tante, tantissime, le mostre del 2023 che meritano una menzione.
Per motivi di spazio, ne selezioniamo solo altre tre che ci sono particolarmente piaciute:
- la prima, Alberto Meda. Tensione e leggerezza (leggi qui l'articolo), fino al 24 marzo 2024 al Museo del design di Triennale Milano, curata da Marco Sammicheli, con l'allestimento di Riccardo Blumer ludico e giocoso che traduce in modo semplice e coinvolgente - anche per i non addetti ai lavori - la complessità, l’intelligenza e la genialità dei progetti di Meda.
- La seconda di cui abbiamo raccontato in questo articolo, Italy: a new collective landscape, una ricognizione del design italiano under 35 ospitata dall’Adi Design Museum di Milano, un atto necessario per dare voce ai giovani voluto fortemente da Angela Rui, (che ha lavorato con Matilde Losi ed Elisabetta Donati de Conti), di cui speriamo ci sia un sequel.
- Infine, un ritorno molto atteso, quello del collettivo Droog con Droog30 - Design or non-design (ne abbiamo parlato qui), la mostra collaborativa tenutasi in Triennale Milano durante il FuoriSalone, curata da Maria Cristina Didero e ideata da Richard Hutten per raccontare l'influenza che il movimento ha avuto, e che ancora ha, sul pubblico, soprattutto sulle nuove generazioni di designer.
I maestri del design che ci hanno lasciato
Tanti, troppi, i maestri che ci hanno lasciato nel 2023, creando un vuoto incolmabile.
Li ricordiamo, perché loro vivono in noi, nei nostri progetti, nei nostri testi, nel modo in cui scandagliamo il mondo del design.
Rodolfo Dordoni (leggi qui il ricordo di Rodolfo Dordoni) che con la sua grazia, razionalità, eleganza, equilibrio tra passione creativa e rigore, ha tracciato un segno indelebile nel modo di fare progetto; Andrea Branzi (leggi qui il ricordo di Andrea Branzi), architetto, pensatore e artista, fondatore nel 1966, con Massimo Morozzi, Paolo Deganello e Gilberto Corretti, di Archizoom Associati, uno dei fenomeni più influenti del pensiero progettuale contemporaneo; Italo Lupi (leggi qui il ricordo di Italo Lupi), architetto, grafico e art director tre volte Compasso d’Oro; Valerio Castelli, figlio di Anna Castelli Ferrieri e Giulio Castelli, art director di Kartell, Flou e Olivetti.
Un ricordo va anche all'architetto umanista Paolo Portoghesi (leggi il ricordo di Paolo Portoghesi), che ci ha insegnato a “pensare con l’architettura e non sull’architettura”, e a concepire la città “oltre che come insieme di edifici e di strade per chi vuol penetrare la sua immagine e trarne un’esperienza di verità, come un insieme di uomini, un nodo di storia passata e presente: e quindi un testo da interpretare mettendo in relazione le forme che si offrono ai nostri con la civiltà e la vita che le ha prodotte”. Una lezione che porteremo sempre con noi.
I cambi di casacca
Il 2023 è stato un anno dinamico per le 'formazioni' aziendali.
Tra le nomine più recenti, quella di Demetrio Apolloni a nuovo ceo del Gruppo B&B Italia (che comprende B&B Italia, Maxalto e Azucena) a partire dal 21 dicembre 2023. Il manager, dall’esperienza trentennale del design d’alta gamma, con esperienze in Vitra, Cassina, Knoll, e dal 1993 al 2006 in B&B Italia, subentra a Gilberto Negrini, ceo del Gruppo B&B Italia negli ultimi quattro anni.
Sempre in casa Design Holding, e in particolare in Flos, lo scorso settembre Fabio Calvi e Paolo Brambilla hanno lasciato la carica di design curators, cambio di passo che è coinciso con la nomina di Barbara Corti, dal 2017 chief marketing officer a livello globale, oltre a far parte dal 2019 dello Steering Committee dell’azienda (il comitato per la definizione delle strategie di brand e di prodotto), a chief creative officer, un ruolo mai esistito in Flos e fortemente voluto dalla ceo Roberta Silva.
Il 2023 ha dato avvio a una nuova effervescente stagione di direttori creativi, giovani talentuosi chiamati a traghettare le aziende nel futuro, a ripensare i processi produttivi e a dare nuova linfa vitale ai brand, soprattutto ai più storici.
Tra i nuovi incarichi:
- i Formafantasma nella veste di direttori creativi del Gruppo Rubelli;
- Francesco Meda e David Lopez Quincoces, ingaggiati alla direzione creativa da Ranieri, azienda specializzata nella lavorazione della roccia vulcanica
- Zanellato/Bortotto design curators di Bolzan Letti.
Non un cambio di casacca, ma un rebranding, quello di Calligaris Group che a ottobre 2023 è diventato Orbital Design Collective, una scelta – si legge nella nota aziendale - dettata dalla volontà di riflettere nel nome la strategia del gruppo, ovvero l’idea di un collettivo di marchi prestigiosi che hanno come caratteristica comune il design, gestiti imprenditorialmente ma con alle spalle una performante struttura di supporto.
Tra le notizie che hanno scosso il mondo del design, lo sfratto della Fondazione Castiglioni dallo storico indirizzo di piazza Castello, (), cui è seguita una raccolta firme; ma la situazione è ancora in stallo, ci ha raccontato Giovanna Castiglioni.
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Poi, l'annuncio a sorpresa, dopo appena sei mesi di lavoro, della fine collaborazione tra il Mudac di Losanna e la sua neodirettrice Beatrice Leanza, per “differenze di natura strategica”, ha fatto sapere il museo.
Come sono cambiate le fiere nel 2023
Alla tradizionale conferenza stampa del Salone del Mobile, tenutasi il 15 febbraio 2023 al teatro Franco Parenti di Milano, la presidente Maria Porro ha annunciato il nuovo corso della kermesse: una fiera totalmente ripensata e ridisegnata, a partire dal format di Euroluce, più fruibile e coinvolgente.
Un Salone che porta le grandi mostre in fiera, con un denso e brillante palinsesto curato da Beppe Finessi. Un Salone che invita e aiuta le aziende espositrici a realizzare stand a basso impatto ambientale.
Un'edizione, quella del 2023, che ha anticipato il progetto di cambiamento a lungo termine del Salone del Mobile di Milano, sempre più evento e meno fiera, che nel 2024 accoglierà il pubblico con i nuovi layout di EuroCucina e del Salone Internazionale del Bagno, completamente rivisti da Lombardini22 (già autori del remake di Euroluce), “con percorsi razionalizzati costruiti sui flussi, uguale accessibilità a tutti gli espositori, la possibilità di interfacciarsi (durante e dopo la fiera) con i contenuti digitali raccolti”, racconta qui il direttore generale Marco Sabetta.
Gli stand? Sempre più sostenibili, dove il riuso è fortemente incoraggiato.
Le macro tendenze che hanno investito la casa nel 2023
Il boom dell’arredamento outdoor - un trend confermato dai nuovi, importanti, debutti nel settore, come quello di Poliform e Molteni&C; l'uso audace del colore, sia negli interni che nel product design, in un caleidoscopio cromatico che riflette la personalità e il gusto di chi abita gli spazi; l'illuminazione, dosata e pensata in modo cinematografico, con punti luce d'accento solo dove servono per enfatizzare i momenti focali delle nostre giornate.
Sono questi alcuni dei macro trend che nel 2023 hanno influenzato il modo di immaginare, organizzare e arredare le nostre case, abitazioni vissute sempre più in modo personale e flessibile, con spazi in divenire che si espandono e si trasformano per seguire e soddisfare i nostri bisogni e sogni.
La ricerca e le tecnologie che impattano il settore
Le aziende nel 2023 hanno spinto sull’acceleratore nella ricerca per mettere a punto materiali, soluzioni, processi in grado di ridurre l'impatto ambientale.
A partire dagli allestimenti fieristici, come Good House di Lago, lo stand pluriennale riutilizzabile presentato nel 2022 e riusato al Salone del Mobile 2023, che riduce fino all’87% delle emissioni di CO2. Si sperimentano nuove lavorazioni e si battono nuove strade per risparmiare risorse e ripensare l’intero ciclo di vita del prodotto.
“L’industria sta cambiando”, racconta Paolo Ulian (leggi qui l'intervista a Paolo Ulian), “dieci anni fa c’era un disinteresse, quando non un’opposizione netta e impenetrabile, alla possibilità di cambiare direzione. L’unico principio accettato era quello della crescita. Adesso invece è possibile aprirsi al dialogo e proporre pratiche industriali diverse”.
Tra le proposte che tracciano alternative sostenibili c'è Mathera di Diego Grandi per Saib Egger Group, tra i candidati al Compasso d’oro 2024, “un pannello di materiale rigenerato rivestito da uno strato composto da polveri di legno, pietre e quarzo con uno spessore infinitesimale”, spiega Grandi.
“Il processo produttivo è pulito, non contiene formaldeide, il risultato estetico è molto convincente e le prestazioni altissime; una superficie che al tatto e agli occhi può essere trattata come lapidea, ma è infinitamente più leggera, economica e versatile”.
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Tra le soluzioni che hanno, e avranno, una eco nel settore del design, c'è Oto Chair di Alessandro Stabile e Martinelli Venezia per One To One, una seduta che incarna un nuovo modello di business, anch'essa inclusa nella rosa scelta dall’Adi per il Compasso d'Oro 2024: “Un progetto corale”, dicono i progettisti, “nato dall'idea di noi designer, maturato senza essere snaturato dall'imprenditore Alex Pegoraro e sviluppato con un intenso dialogo con ingegnere, stampista, stampatore, produttori del packaging ed esperti di logistica.
Una sedia montabile in plastica riciclata stampata ad iniezione, dove tutti i pezzi sono stampati contemporaneamente, spedita in un packaging piatto realizzato in polpa di cellulosa riciclata e riciclabile, dimensionato per ottimizzare il trasporto su pallet tanto che si riescono a trasportare un numero di sedie cinque volte maggiore rispetto lo standard”.
Il 2023 è l'anno dell'intelligenza artificiale, percepita come una novità – e a tratti una minaccia – ma già ampiamente utilizzata negli studi di architettura e progettazione.
“Le intelligenze artificiali come Midjourney o ChatGPT ci costringono a riconsiderare il nostro concetto di creatività”, ci ha raccontato a inizio anno l'esperto Roberto Paura (leggi qui l'approfondimento): “Queste IA non fanno altro che automatizzare ed efficientare processi routinari, del che dovremmo essere grati: l’obiettivo è esattamente quello di lasciare più tempo al vero pensiero creativo, che costituisce l’essenza dello spirito umano.
Se sapremo cogliere quest’opportunità, allora ne beneficeremo come esseri umani. In caso contrario, diventeremo tutti neoluddisti: eppure nessuno oggi si sognerebbe di distruggere un telaio meccanico per passare dieci ore al giorno a filare”.
Gli imprenditori più illuminati del 2023
Concludiamo questo viaggio all'indietro con le personalità che con la loro leadership illuminata hanno saputo traghettare le aziende adattandole a un mercato in continua evoluzione, tenendo sempre fisso il timone su qualità del prodotto e sostenibilità ambientale e sociale.
Come Vittorio Alpi, presidente di Alpi di recente nominato da Ernst&Young Imprenditore dell'anno 2023 nella categoria Modelli di business sostenibili per il suo impegno nella promozione della sostenibilità.
Tra i 100 manager e imprenditori che stanno cambiando le regole del gioco con una leadership innovativa, digitale e attenta alla sostenibilità, secondo Forbes Italia, nel settore design spiccano Nicola Coropulis (ceo di Poltrona Frau), Fabrizio Cameli (fondatore di Talenti Outdoor Living), Nerio Alessandri (fondatore e presidente di Technogym), Alberto Antolini (ceo di Antolini), Andrea Boragno (ceo di Alcantara), Dario Caspani (country manager Italia di Usm), Giulio Cocci (ceo di Elica), Federica Minozzi (ceo di Iris Ceramica Group) e Stefano Munaretto (ad di Instabilelab).