Davanti ai Padiglioni di Expo 2020 Dubai gli arredi si mettono in mostra: mobili scultorei e volumi importanti dialogano con le architetture in un gioco di proporzioni e fantasia. Con uno sguardo alla sostenibiltà

Come in un divertissement abbiamo proiettato le architetture dei Padiglioni di Expo 2020 Dubai fuori dal loro contesto per creare delle connessioni concettuali con gli elementi di arredo, giocando con fondi colorati, segni grafici e trasparenze. Cromie, forme, texture e materie entrano in relazione con l'architettura per assonanza e per contrasto: dalle linee morbide e rotondeggianti di una poltrona icona realizzata con tappi di sughero macinati, alle sapienti lavorazioni artigianali della carta pesta, dalle sfumature della laguna veneziana riprodotte sul rame, alle superfici tridimensionali che ricordano un effetto canneté giapponese.

Padiglione UAE, progetto di Santiago Calatrava

Il padiglione è ispirato alla tradizionale tenda beduina, in omaggio alla vita nel deserto e alle soluzioni sostenibili locali associate; la sua forma rappresenta un’interpretazione simbolica del volo di un falco, l'uccello nazionale degli Emirati Arabi Uniti. L’edificio ha un imponente tetto meccanico, composto da 28 “ali” fluttuanti, che si aprono con varie angolazioni. L'interno dalle forme organiche e futuriste funziona con energia solare e sistemi di desalinizzazione solare, mantenendo un'impronta energetica a zero emissioni. La tecnologia utilizza strategie passive come la ventilazione incrociata naturale, l'ombreggiamento e la piantumazione grazie al giardino al piano interrato.

Poltroncina Lido, design GamFratesi per Minotti, ispirata agli anni Cinquanta, con seduta avvolgente a linea curva continua che definisce la scocca imbottita con rivestimento tessile Tender color Cedro, gambe in essenza noce canaletto tinto dark brown. Capsule, design Cédric Ragot per Roche Bobois, credenza a 3 ante in mdf laccato lucido o opaco, gambe in acciaio laccato nero, all'interno ripiani in vetro temperato. (foto Palladium Photodesign - Oliver Shuh e Barbara Burg)

Tavolo Baia, design Zanellato Bortotto per De Castelli, dalla forma organica, ispirata al paesaggio della laguna veneta: le infinite variazioni cromatiche si ritrovano nelle finiture DeNuance laguna del piano, con molteplici sfumature di azzurro e verde. La base è formata da due elementi cilindrici in rame, che sostengono il grande piano. (foto Palladium Photodesign - Oliver Shuh e Barbara Burg)

Padiglione austriaco: “Austria makes sense”, progetto di Querkraft Architekten

Lo studio Querkraft si è ispirato alle torri del vento e agli strumenti per il controllo climatico dell'architettura araba in argilla. Reinterpretando le tradizioni edilizie del paese ospitante, 38 coni di diverse altezze caratterizzano la configurazione del padiglione, articolato intorno a tre cortili verdi. L’allestimento a cura di Büro Wien, Ars Electronica Solutions e l'agenzia di design Bleed sottolinea il concept attraverso installazioni artistico-mediali. Il padiglione offre un contributo concreto al dibattito sulla sostenibiltà: grazie alle caratteristiche costruttive è stato possibile rinunciare in gran parte alla tecnologia convenzionale per il condizionamento dell’aria nel caldo clima del deserto e ridurre il fabbisogno energetico di oltre il 70 per cento. Inoltre è realizzato con la tecnica della prefabbbricazione di soli otto diversi tipi di elementi che consentirà lo smontaggio a secco delle singole parti e il riassemblaggio in un nuovo luogo nel mondo arabo.

Up5_6, edizione speciale in sughero della celebre poltrona con pouf della serie Up, disegnata da Gaetano Pesce nel 1969 per B&B Italia. Nell’ottica di un approccio al design sostenibile, il processo produttivo parte dal recupero e riciclo di tappi in sughero usati. I tappi, raccolti da istituti scolastici del territorio italiano, vengono macinati e ridotti in granulato, poi miscelato esclusivamente con leganti naturali. (foto Andreas Keller)

Poltrona Sillage dalle forme organiche e proporzioni generose disegnata da Studio Mumbai per Hermès. Sopra un'ossatura in legno di faggio, il rivestimento è un composito a base di microfibre di cellulosa, il 70 % della quale proviene da materiale riciclato, realizzato in Puglia, culla della tradizione della carta pesta dal XVI secolo. Perfetto equilibrio tra innovazione dei materiali e savoir-faire ancestrale, è verniciata e dipinta a mano linea dopo linea. Prism Divider, design David/Nicolas per Gallotti&Radice, libreria a colonna modulare in noce colore Frisé e parti metalliche in ottone satinato. Disponibile nelle versioni a due e a tre ripiani: affiancando due o più colonne si possono creare composizioni di diverse dimensioni. (foto Andreas Keller)

Padiglione di Singapore: “Nature, Nurture, Future”

Il padiglione, nel distretto della Sostenibilità, si configura come un’oasi verde su più piani, contenente più di 8 mila piante, curate da un sistema di alimentazione ecosostenibile. Una serie di tubi solari fa passare la luce all’interno delle stanze, mentre l’acqua viene prodotta grazie a un processo di “desalinizzazione” con l’energia solare per poi essere utilizzata per l’irrigazione a goccia. Con il tema “Nature, Nurture, Future” Singapore vuole dimostrare che l'ambiente costruito può aiutare a promuovere la natura in un ambiente urbano giocando un ruolo fondamentale nella lotta contro il cambiamento climatico. Il giardino al piano terra è un parco che accoglie i visitatori da un ambiente arido in uno spazio verde coronato da uno spettacolare giardino pensile, mentre una passeggiata serpeggiante a baldacchino porta i visitatori intorno e attraverso i tre coni tematici a diversi livelli.

Caementum, design Marco Merendi e Diego Vencato per Pedrali, tavolino monoblocco con base centrale realizzato in cemento, con aggiunta di additivi selezionati per garantire prestazioni tecniche, come una maggiore resistenza meccanica e agli sbalzi termici, oltre a consentire di non assorbire liquidi e di non macchiarsi. La base ha un piedino in nylon, mentre l’interno è cavo, in modo da facilitarne lo spostamento. Utilizzo indoor e outdoor. Madia Melody, design Luca Roccadadria per Cantori, struttura in legno e ante in metallo con semisfere decorative. (foto courtesy Singapore Pavilion)

T-Chair OW58 sedia in rovere certificato FSC(R) disegnata dal designer danese Ole Wanscher nel 1958 e riproposta da Carl Hansen & Son, caratterizzata da uno schienale scultoreo a forma di T che si fonde con le gambe posteriori e ampia seduta rivestita in cuoio o tessuto. Random Wood libreria di Neuland Industriedesign per Mdf. Progettata nel 2005 è diventata un'icona della collezione, qui è nella nuova versione in noce canaletto, con venature più scure che esaltano la bellezza del legno, mantenendo sempre spessori ridotti. (foto courtesy Singapore Pavilion)

Expo Entry Portals, progetto di Asif Khan

Le tre spettacolari porte d'ingresso all'Expo 2020 Dubai sono un'esplorazione futuristica della tradizionale "mashrabiya", un elegante elemento di design utilizzato in tutta la regione per controllare la luce e il flusso d'aria. L'aspetto straordinario di ogni portale deriva dall'essere tessuto interamente con fili di composito di fibra di carbonio ultraleggero con una notevole resistenza strutturale che permette alle strutture di raggiungere 21 m di altezza e 30 m di lunghezza, senza alcun supporto. I portali presentano due grandi porte che vengono aperte ogni mattina in un atto simbolico di accogliere il mondo; conducono ai cortili alberati, anch'essi progettati da Khan, in ciascuno dei tre distretti: Opportunità, Mobilità e Sostenibilità.

Nest Soft di Desirée poltrona avvolgente dalla linee morbide: in poliuretano compatto ad alta densità accoppiato al poliuretano schiumato a freddo ed espanso, ha una soffice imbottitura in piuma e rivestimento sfoderabile in tessuto o in pelle. Struttura metallica rifinita in oro o bronzo opaco. Tavolo Saen di Gabriele&Oscar Buratti per Alias, ha la forma di un calice rovesciato, la base è realizzata in poliuretano rigido compatto, materiale dalle elevate prestazioni, che permette di ottenere superfici uniformi compatte, il piano è in mdf o legno laccato in varie finiture. (foto Helene Binet)

Royal di ArmaniCasa, mobile bar sartoriale con struttura allungata a forma cilindrica, definita da fianchi semicircolari che diventano anche le gambe del mobile. Due ante flessibili scorrono orizzontalmente nella struttura principale, svelando la zona di lavoro corredata da ripiani e da un ampio cassetto. Mantenendo sempre un forte legame con le influenze orientali e le ispirazioni della moda, il mobile è rivestito da uno speciale intreccio bicolore in carta e cotone effetto canneté con dettagli in metallo in ottone chiaro finitura satinata. (foto Helene Binet)

Styling Carolina Trabattoni - Elaborazioni digitali di Paolo Riolzi e Anna Arzuffi