Un salto di scala
“Non troppo tempo fa”, prosegue, “ancora il caso (o forse no): l’incontro con WallPepper®/Group per motivi di lavoro mi ha dato l’occasione di mostrare i miei disegni e di condividere ragionamenti e riflessioni sulle potenzialità espressive di un mezzo che, in linea di principio, non ha limiti e confini: bellissimo! Sì, la carta da parati è stata un salto di scala decisamente non indifferente, lo definirei emozionante. I miei disegni non erano più ‘contenuti’ in uno spazio, ma potevano essi stessi diventare un ‘contenitore’, un ambiente vero e proprio, un’architettura (quasi).”