Un bando per sostenere la comunicazione di territori e realtà virtuose. Non perché appaiano come cartoline di mete effimere e luoghi comuni, ma per trasmettere l’idea di collettività attive, operose, concrete. E belle, nella loro autenticità

Quante volte capita di arrivare in posti visti su pubblicazioni, siti e social e non riconoscerli? E non perché meno belli di quanto appaiono sul web, anzi, proprio perché più autentici, semplici nella loro genuinità.

Non è rendendo esageratamente bucolici e quindi effimeri, stereotipati, finti i luoghi, grazie a filtri, effetti innaturali e tocchi di photoshop dall’effetto rendering (se non cartolina anni 80) che si rende attrattivo un territorio.

Gli strumenti ci sono ma vanno calibrati, con misura e gusto, ma soprattutto valorizzando la realtà in cui si innestano. Ed è per questo che Fondazione Italia Patria della Bellezza lancia il bando 2023: un sostegno concreto, sapiente e consapevole alla comunicazione di progetti territoriali e culturali in tutta Italia, per promuovere realtà virtuose che non hanno le risorse economiche per farsi conoscere.

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Il Forum della Bellezza

Il 10 novembre 2022 si è tenuto a Milano, nella prestigiosa cornice di Palazzo Litta, il primo Forum della Bellezza, una giornata dedicata ai tanti progetti che mettono al centro la bellezza, appunto, del territorio italiano intesa nella sua accezione più ampia: arte, turismo, cura del paesaggio, creatività, ricerca scientifica e tecnologica, produzione e progettualità, patrimonio agroalimentare ed eccellenze manifatturiere.

Il Forum nasce come momento di confronto e crescita tra realtà attive in tutta Italia, accogliendo esperienze e testimonianze di diverso tipo e ponendo l’accento sul ruolo che la comunicazione gioca nella valorizzazione di un territorio.

I temi e i protagonisti dei panel

La giornata si è articolata in differenti panel, a partire da L’arte contemporanea per reinterpretare i territori, in cui hanno raccontato la loro esperienza Amaci, Arte Sella, Hypermaremma, In Loco: Museo dell'Abbandono, Post Disaster Rooftops, seguito da La cultura del saper fare, che ha visto coinvolti Accademia Teatro alla Scala, Castello di Padernello, Fondazioni Cologni dei Mestieri d'Arte, Fondazione Enrico Isaia e Maria Pepillo.

L’ultimo incontro della mattinata, Comunità: nuovi modelli per nuove destinazioni, ha visto protagonisti i racconti di Associazione Rondine Cittadella della Pace, Borgoland, Firenze Greenway, Il Golfo dei Delfini, Le Pescherie di Giulio Romano, Rivoluzione delle Seppie. Nel pomeriggio i lavori sono continuati con workshop su temi legati alla comunicazione e al marketing territoriale.

Il bando 2023 di Fondazione Italia Patria della Bellezza

La giornata è stata inoltre l’occasione per lanciare l’edizione 2023 del bando di Fondazione Italia Patria della Bellezza, un programma a sostegno di progetti culturali e territoriali in tutta Italia, in particolare rivolto alle attività relative alla comunicazione, alla promozione e al branding.

Come candidarsi

I progetti possono candidarsi fino al 20 dicembre 2022. I vincitori saranno annunciati il 20 marzo 2023. Il bando completo con il regolamento e tutti i dettagli è on line al link patriadellabellezza.it/bandi.

Il ruolo strategico della comunicazione

“La mission della Fondazione è sostenere i progetti che si distinguono per la loro capacità di valorizzazione del territorio, trovando una nuova chiave di lettura e di fruizione del patrimonio materiale e immateriale” sottolinea Maurizio di Robilant, presidente della Fondazione Italia Patria della Bellezza.

“L’obiettivo è far crescere realtà virtuose già esistenti e colmare il vuoto relativo all’aspetto della comunicazione dei progetti culturali in Italia, per diffondere la consapevolezza del suo valore competitivo e del suo ruolo strategico”.

Un esempio concreto e attivo: La Rivoluzione delle Seppie

In quanto a realtà virtuose dinamiche che hanno le idee chiare (anche) in fatto di comunicazione non si può non citare La Rivoluzione delle Seppie.

Tra i vincitori del bando 2022, si tratta di un ipercollettivo che ha l’obiettivo di attivare pratiche tese a realizzare forme di rigenerazione di aree definite marginali, e in particolare, con il concept BelMondo, del paese di Belmonte Calabro.

E lo fa sperimentando nuovi modelli di vita e lavoro, utilizzando un approccio relazionale che coinvolge la popolazione locale e i nuovi abitanti (studenti, accademici, nomadi digitali, richiedenti d’asilo) in arrivo da diverse zone d’Italia e d’Europa, per una comunità plurale, multietnica e internazionale.

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La comunicazione di un mondo condiviso

Lo sforzo e gli obiettivi della comunicazione si sono concentrati sulla costruzione di un mondo condiviso, virtuale e fisico, in cui convivessero interessi, visioni e necessità delle diverse realtà e comunità che lo componevano: quella temporanea composta da studenti e professionisti (alla scoperta di nuovi mondi), quella locale (con la volontà di riscoprirsi diversi pur rimanendo nel proprio luogo d’appartenenza), quella dei migranti (in cerca di un luogo simile a casa).

Operiamo nei vuoti dei territori, sia fisici che virtuali, alla ricerca di gusci abbandonati, occupando lo spazio e assumendone la forma” spiegano i giovani professionisti internazionali che nel 2019 hanno fondato l’ipercollettivo

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Una comunità costante ma mutevole

Nel 2020 e negli anni successivi, la pandemia ha dato una spinta importante al desiderio di ritornare verso una vita più rilassata e naturale, spesso lontano dalle città, e ha trasformato la comunità temporanea in comunità costante. Costante ma mutevole. Il gruppo si è arricchito e popolato di persone che hanno abitato il luogo Belmonte Calabro in momenti diversi dell’anno.

E la comunità locale si è avvicinata molto a quella temporanea, grazie a una serie di servizi che sono stati attivati.

Parlare di paesi e non di borghi intesi come falsi luoghi di culto e mete effimere

Ci proponiamo di continuare a creare un sistema di relazioni che guardi prima a chi vive questi luoghi e a che cosa rappresentano, cercando di apprendere evolvendoci insieme al territorio. Vorremo iniziare a parlare di paesi e non solo di borghi intesi come falsi luoghi di culto e mete effimere, parlare di collettività e non solo di attività per il territorio” concludono i giovani de La Rivoluzione delle Seppie.

“Provare ad offrire nuove soluzioni e ampliare le visioni, tramite attività formative non convenzionali ed esperienze che coinvolgano più background conoscitivi ed esperienziali”.

 

In apertura e nellarticolo: affissioni di arte pubblica curata da Cheap per La Rivoluzione delle Seppie, BelMondo, Crossings 2022, Belmonte Calabro (CS). Source: facebook.com/larivoluzionedelleseppie / instagram @cheapfestival