Corpi come tele, segni sulla pelle. Il progetto fotografico Desert Impression di Decoratori Bassanesi dà il via – in modo fisico e audace – alla sua nuova direzione artistica guidata da Federica Biasi

Che la ceramica fosse uscita dalla stanza da bagno lo sapevamo da tempo, ma che si fosse impressa, lasciando tracce sensuali, sulla pelle è una novità inaspettata eppur calibrata, azzardata ma raffinata.

È con Desert Impression, un progetto fotografico ardente, materico e sensuale che si presenta Federica Biasi nella nuova veste di art direction di Decoratori Bassanesi.

E le opere firmate da Andrea Olivo non abitano solo le pagine di un catalogo ma foderano gli spazi labirintici di uno stand dai rimandi marocchini, permeando di sensazioni corporee esotiche e metafisiche una fiera per addetti ai lavori.

Un biglietto da vista che non lascia indifferenti, un biglietto da visita che è una dichiarazioni di intenti.

Un progetto fotografico e comunicativo azzardato

In occasione del Cersaie 2022, Decoratori Bassanesi, azienda nota nel settore dei pavimenti e rivestimenti ceramici per il suo carattere innovativo non convenzionale, ha presentato Desert Impression, un progetto fotografico e comunicativo azzardato, scaturito dalla creatività trasversale del nuovo direttore artistico, Federica Biasi.

I corpi come tele su cui imprimere le texture dei prodotti

Nelle immagini del fotografo sudafricano Andrea Olivo, i corpi delle modelle diventano tele su cui imprimere le texture dei prodotti per raccontare così, in modo intrigante e al tempo stesso concreto, i motivi tridimensionali che caratterizzano le collezioni di Decoratori Bassanesi.

La sensualità del corpo e la matericità della ceramica

Gli scatti si rivelano la sintesi e la crasi di mondi apparentemente lontani: da un lato la sensualità del corpo umano, la moda, i riferimenti cinefili e fotografici a cui attinge da sempre Andrea Olivo, dallaltro gli innovativi e sofisticati rivestimenti ceramici di Decoratori Bassanesi.

Indossare le superfici in un deserto metafisico

Nelle opere di Olivo, le modelle, avvolte dalla calda luce di un deserto metafisico, sono chiamate a ‘indossare’ le collezioni ceramiche, per restituire, mediante segni che decorano/marcano la pelle, l’effetto tridimensionale delle superfici.

Una nuova impronta dirompente

Il progetto Desert Impression è significativo: rende in modo netto e immediato la nuova impronta che la direzione artistica di Federica Biasi vuole dare a Decoratori Bassanesi e al suo prestigioso catalogo firmato da talentuosi designer: una nuova immagine dirompente che al tempo stesso valorizzi la tradizione del brand: lattenzione alle materie prime, lapproccio originale e la ricercatezza delle superfici.

Ampliare i canoni della tradizione e le prospettive percettive

Federica Biasi proseguirà nella direzione di ampliare i canoni della tradizione, da sempre la missione di Decoratori Bassanesi, sviluppando una nuova identità visiva capace di valorizzare l’essenza storica dell’azienda e allo stesso tempo la materia, oltre alla poesia e alla sapienza d’altri tempi insite nella fattività e al contempo nella lentezza dei processi produttivi.

Uno stand come una casba marocchina

Il tema della campagna di comunicazione Desert Impression ha decorato e definito anche il progetto di allestimento dello stand al Cersaie curato da Federica Biasi. Una casba marocchina essenziale e rarefatta dove è stato possibile ammirare le collezioni Tartan di Sebastian Herkner, Shades di Keiji Takeuchi, Segments  di Guglielmo Poletti e Bonbon di Paola Navone.

Una visione architettonica

“Disegnare rivestimenti non significa solamente disegnare un prodotto, ma immaginare uno spazio attraverso una visione architettonica spiccata, minimale e armoniosa” spiega Federica Biasi.

La nuova collaborazione con Norm Architects

Un ulteriore esempio dell’indirizzo che Biasi intende dare all’azienda si nota nella scelta di chiamare il rinomato studio danese Norm Architects per realizzare la collezione, pregna di rimandi urbani e suggestioni materiche, Copenaghen.

Bellezza imperfetta

La collezione di rivestimenti Wabi-Sabi, disegnata da Federica Biasi, è emblematica della nuova impronta che la designer vuole apportare all’azienda. Il nome della collezione significa letteralmente “bellezza imperfetta”, concetto caratterizzante le lavorazioni e i processi artigianali del mondo giapponese che si fondano sull’accettazione delle piccole imperfezioni.

Un catalogo materico narrativo

Allo stesso modo, il catalogo di Decoratori Bassanesi realizzato con una cura meticolosa ha una resa narrativa non perfetta. Proprio come la materia. Materia viva, sensoriale, tattile e malleabile, plasmata da lavorazioni che custodiscono impresse texture, tracce, esperienza, segreti. E magia.