Per le aziende lo strumento di comunicazione più all’avanguardia rimane analogico. È un progetto fotografico d’autore dalla patina polverosa, quasi vintage, lontanissimo dai filtri social effetto rendering. Come quello realizzato da Radici Contract

Investire in progetti fotografici dautore e cataloghi dalla cura e fattura novecentesca. Servono ancora, eccome se servono. Comunicare sui social, essere diretti e immediati, stare al passo con i tempi, certo, ma senza trascurare strumenti cartacei o comunque dallallure analogica che hanno ancora molto, moltissimo da dire e da dare. Che hanno ancora la capacità di narrare, stupire e far soffermare.

È davvero notevole levoluzione di Radici, ora Radici Contract, brand storico del settore dei rivestimenti tessili, riferimento bergamasco della Val Seriana. Lo si evince d’impatto guardando le foto concrete eppur evanescenti, contemporanee e al tempo stesso fuori dal tempo realizzate da Francesca Ferrari con lart direction di Chiara Andreatti in azienda.

Autenticità sofisticata nella sua semplicità

Le immagini scattate in azienda sono semplici e al tempo stesso estremamente eleganti: comunicano autenticità. Intrecciano persone e telai, fili e colori, trama e ordito, macchinari e saper fare manuale, lavoro e quiete. Rileggono con una veste sofisticata, in sottrazione, analogica e per niente pittata, leggibile dalla grana vintage e dalle cromie polverose, la tradizione tessile della Val Seriana e dei suoi artigiani. 

Emblema della cultura tessile della Val Seriana

Fondata nel 1950 da Pietro Radici, l’azienda è oggi un riferimento nella produzione di pavimentazioni tessili made in Italy di alta qualità. Emblema della cultura tessile della Val Seriana, nel corso della sua storia Radici ha saputo bilanciare heritage e tradizione con una spinta verso l’innovazione, volta anche a rendere i processi produttivi maggiormente ecosostenibili, e con una creatività ricercata dallo stile contemporaneo.

Identità artigianale...

La creatività sofisticata di Chiara Andreatti indirizzano il percorso di Radici proponendo un’estetica raffinata e legata al mondo del progetto e del contract.

“Da subito sono rimasta affascinata dalla storicità dell’azienda” spiega la designer e art director. “Quello che mi ha maggiormente colpito è la loro forte identità artigianale, la cura del dettaglio e la qualità della materia prima. Sebbene sia un’azienda perlopiù tecnica e molto distante dalle aziende dell’arredo con cui sono solita collaborare è stato molto stimolante questa nuova avventura”.

... e possibilità espressive e realizzative

“Sono partita in primis dallo studio della materia prima e della sua lavorazione per poi realizzare delle piccole ‘storie’, dei disegni ad hoc che riuscissero ad esprimere al meglio le diverse possibilità del brand, dalle realizzazioni piatte e monocromatiche, alle stampate o alle lavorazioni wilton; dando così un’immagine globale di tutto quello che può realizzare e fare l’azienda” conclude Chiara Andreatti.

Le storie che si intrecciano, tra territorio e telai

La storia di Radici è intessuta dalle tradizioni, dalle persone e da quei luoghi in cui si innesta. E così si è evoluta fin dal 1950, celebrando la cultura tessile della Val Seriana, il territorio in cui è nata e da cui, nel giro di pochi anni, ha raggiunto tutto il mondo.

Capitani d’impresa e sfide di gruppo

Una storia di creatività, di qualità e di capacità di innovare, scritta da capitani d’impresa coraggiosi come Miro Radici che ha trasformato una piccola azienda di tappeti nel gruppo Radici Pietro Industries & Brands, oggi riferimento internazionale nel campo delle pavimentazioni tessili. Ma anche la storia di un gruppo di persone e di una sfida, quella di mettersi in gioco, ogni giorno, per offrire soluzioni che possano migliorare la qualità della vita anche in ottica di sostenibilità.

Una collezione di pavimentazioni tessili ispirati al Bauhaus

Al Salone del Mobile.Milano 2022, Radici Contract ha presentato una collezione di nuovi design per pavimentazioni tessili ideati in collaborazione con Chiara Andreatti. Spicca in particolare Decò, di ispirazione Bauhaus.

Grafismi netti e contrasti cromatici generano un alternarsi di pieni e vuoti, enfatizzati dall’effetto tridimensionale del cut&loop. La base colore burro è movimentata da interventi in nero e filato senape: un omaggio dichiarato alla scuola di Weimar.

Opere tessute che nascono dall’incontro tra trama e ordito

I decori giocano con le possibilità espressive, stilistiche e realizzative offerte dai telai Radici. “Ho disegnato una capsule collection per raccontare l’eccellenza della materia e le piccole opere tessute che possono nascere quando si incontrano trame e orditi” conclude Chiara Andreatti.