Studio dei materiali, collaborazione con università e designer e legame con il territorio sono protagonisti della produzione e dell’attenzione alla sostenibilità del brand toscano

Artelinea nasce a Firenze nel 1962 da un’idea di Marcello Gobbini che allora, poco più che ventenne, seppe cogliere il fermento e l’entusiasmo degli anni del boom economico in Italia per tradurli in una realtà aziendale. Marcello pose le basi di quell’industria vetraria diventata oggi leader nell’arredobagno di design, grazie a diversi fattori, primo tra tutti l’aver saputo trasmettere passione e coraggio imprenditoriale ai figli, Massimo e Marco, rispettivamente Ceo e Direttore commerciale dell’azienda.

Ricerca e produzione

Lavabi, top, specchi, contenitori e accessori nascono da un processo consolidato che vede, prima ancora del disegno di un prodotto, lo studio dei materiali. Artelinea ha, infatti, instaurato collaborazioni con il Dipartimento di Chimica dell’Università di Firenze, con la Scuola del Vetro di Murano e con diversi ricercatori per raggiungere il miglior standard qualitativo in ogni progetto. I prodotti offerti, quindi, sempre di altissima qualità sono in gran parte realizzati su misura e ogni fase della lavorazione - taglio, piegatura, molatura, fusione, verniciatura, lavorazione laser su tavolo da taglio di ultima generazione - avviene all’interno dell’azienda, sotto stretto controllo. Anche i mobili sono interamente prodotti dagli esperti artigiani della falegnameria direttamente collegata al reparto d’illuminotecnica dove si montano gli specchi e si effettua il cablaggio.

Territorio, sostenibilità, artigianalità

Legame con il territorio, sostenibilità ambientale e sociale sono altri punti focali per Artelinea: “Ciò che rende unica Artelinea”, afferma Marco Gobbini, Direttore commerciale, “è il forte legame che unisce la nostra famiglia al territorio: da oltre sessant'anni traiamo ispirazione dalla tradizione e innovazione italiana per raggiungere livelli di sostenibilità sempre più alti, in linea del saper fare artigiano che ci contraddistingue”.

Una green company

Sono tre gli elementi che fanno di Artelinea una green company. Il vetro, materiale intorno a cui è nato l’intero progetto aziendale, è per definizione riciclabile ed ecocompatibile. Perché lo sia anche la sua lavorazione, Artelinea ha abbracciato il modello di economia produttiva a impatto zero grazie al ricircolo totale delle acque di produzione e l’utilizzo delle acque raccolte in vasche pluviali. I pannelli fotovoltaici installati su 12.000 mq di copertura dello stabilimento sono in grado di produrre l’80% del fabbisogno energetico e di abbattere l’impatto delle lavorazioni sull’ambiente. All’interno dell’azienda è stato inserito uno scatolificio che confeziona gli imballaggi su misura utilizzando cartone riciclato al 100%.

Spinta all’innovazione

Da Firenze, culla del Rinascimento, l’azienda ha saputo prendere il senso di appartenenza, il gusto per le proporzioni, il rispetto per l’arte e l’architettura e, senza dubbio, la spinta all’innovazione. Il vetro, infatti, materiale protagonista dei prodotti Artelinea, viene continuamente studiato ed elaborato per raggiungere nuove forme espressive. Tra gli ultimi lavabi proposti, per esempio, troviamo i modelli Milano, Roma, Capri e Taormina realizzati sia in cristallo sia in Opalite ®, materiale esclusivo nato dalla ricerca tecnologica dell’azienda, ecosostenibile e riciclabile al 100%, composto da una miscela di sabbia silicea e altri minerali.