Il prodotto che passa di mano acquisisce nuovi significati che hanno molto a che fare con l’etica, il consumo di materie prime, lo smaltimento, l’impatto ambientale

L’usato è sempre più un’alternativa mainstream al servizio dei nuovi modelli di consumo basati sull’economia circolare e le numerose piattaforme dedicate alle vendite di questi articoli devono sapersi differenziare.

Si tratta quindi di nobilitare il concetto di riuso elogiandone i vantaggi: non quindi il “seconda mano” che fa solo risparmiare, ma la “seconda vita” che soddisfa il desiderio di novità, al pari se non di più del nuovo.

Circolarità e comportamenti responsabili

Non nuova a progetti volti al prolungamento della vita degli oggetti, Ikea ha dato vita negli anni a diverse iniziative che sono stati di ispirazione.

Oltre all’Angolo della Circolarità presente in tutti i negozi (dal 29 novembre all’8 dicembre chi effettuerà la pre-valutazione del proprio mobile Ikea usato e lo riporterà in negozio entro il 31 dicembre, riceverà una supervalutazione del 50%) e diverse proposte commerciali per invitare i clienti a restituire i prodotti di cui non hanno più bisogno in cambio di buoni acquisto, è in corso di sperimentazione - solo a Madrid e Oslo - Ikea Preowned, piattaforma per la compravendita di articoli Ikea usati che mette in contatto i clienti fra loro.

“Già oggi, il 10% del mercato dell'arredamento per la casa di seconda mano è costituito da prodotti Ikea. Con questa piattaforma vediamo la possibilità di semplificare e migliorare l'esperienza sia per i venditori che per gli acquirenti” ha spiegato Jesper Brodin, CEO di Ingka Group, il maggiore retailer Ikea che, con i suoi 482 store e city store che coprono 31 mercati, rappresenta circa il 90% delle vendite al dettaglio del brand svedese.

L’idea parte dal dato che il mercato globale dei mobili di seconda mano ha un tasso di crescita annuo previsto del 6,4% nel 2024. Per scoraggiare la già ampia diffusione dei suoi mobili sui numerosi marketplace di compravendita dell’usato, Ikea ha scelto quindi di creare un modello alternativo di business che agevoli l’accesso ai suoi prodotti – mantenendoli però all’interno del proprio perimetro di azione.

“Il test andrà avanti fino a dicembre – prosegue Jesper Brodin - e durante questo periodo interagiremo continuamente con gli utenti per capire i comportamenti e gli interessi dei clienti nei confronti di un mercato digitale dell'usato, nonché cosa significherebbe per noi dal punto di vista del business, dopo dicembre valuteremo e decideremo i prossimi passi”.

Gesti concreti

Fra i progetti più recenti in tema di salvaguardia dell’ambiente e di promozione di comportamenti responsabili, c’è anche il progetto “Gesti Concreti” che consiste in una lista di azioni pratiche, sviluppate a partire dai dati sui consumi domestici forniti da Legambiente, in un’ottica di sensibilizzazione verso comportamenti consapevoli.

In particolare, tra l'11 e il 17 novembre, i negozi Ikea in Italia organizzeranno insieme a Legambiente dei workshop che abbracciano diversi temi, tra cui proprio come poter riutilizzare ciò che abbiamo donandogli una nuova vita, oltre che la riduzione dello spreco alimentare, dell'energia e dell'acqua.

La nuova vita della materia

In tema di circolarità è particolarmente virtuosa la collaborazione del colosso svedese con l’azienda olandese di riciclo dei materassi RetourMatras. Attiva nei Paesi Bassi, in Belgio, in Inghilterra e in Francia, quest’ultima è in grado di trattare fino al 90% del materiale e di trasformarlo in una nuova materia prima con cui realizzare pavimentazioni, pannelli isolanti o sottofondi.

Una buona pratica di riciclo economicamente sostenibile e, per Ikea, un ulteriore passo verso il 100% di circolarità, obiettivo che intende raggiunge entro il 2030.