Il design ha un vero un valore aggiunto quando propone nuove gestualità domestiche, rispondendo a stili di vita emergenti. Come quello proposto da Patricia Urquiola con Lud’o per Cappellini, una poltrona “da vestire”, quando e come ci piace. Lo scarto rispetto alla “sfoderabilità” è tutto nella facilità e nella naturalezza del gesto. Mentre l’atto di togliere una copertura a un arredo evoca scenari di fatica e complessità legati a un’esigenza pratica (quella della pulizia), la “vestizione” è un momento di piacere, estetico e fisico. Ludo si abbiglia in modo semplice e immediato: basta scegliere il rivestimento imbottito (in tessuto, pelle o altro) e posizionarlo sulla scocca in plastica riciclata. Tutto accade in pochi secondi ma il piacere che deriva dal gesto di cambiamento è intenso: come quello che prova una donna che indossa qualcosa che ama e che si sente bene nella propria pelle.
Lud’o è il primo prodotto che la designer firma per Cappellini malgrado l’amicizia ventennale con l’art director Giulio Cappellini. Guarda il video di Patricia Urquiola che spiega Lud'o.
Lud’o colpisce per la versatilità che offre: che non è quella del rivestimento usa-e-getta ma del guardaroba stagionale, una tradizione molto italiana reinterpretata in chiave contemporanea, per permettere di vivere la casa in modo dinamico, flessibile e aggiornabile.