Piero Lissoni e Roberto Palomba raccontano come è cambiato il modo di progettare l’ambiente bagno nelle ultime quattro decadi

In occasione dei quarant’anni di Cersaie, dal 25 al 29 settembre a Bologna Fiere, abbiamo chiesto agli architetti Piero Lissoni e Roberto Palomba come è cambiato il modo di vivere, ideare e progettare l’ambiente bagno e l'arredo bagno nelle ultime quattro decadi (e oltre).

Route 40: a Cersaie, un viaggio nel tempo per raccontare i 40 anni di evoluzione della ceramica e dell’arredo bagno

Per rivivere i 40 anni di evoluzione dell’arredo bagno e della ceramica, l’appuntamento è a Cersaie con Route 40, un percorso espositivo che racconta i prodotti, le aziende e le innovazioni caratterizzanti di questi quattro decenni, sottolineando i grandi cambiamenti avvenuti in ambito culturale, sociale, progettuale e produttivo.

Curato da Davide Vercelli e progettato da Dario Curatolo, Route 40 si snoderà nei percorsi di Cersaie a partire dal Quadriportico - punto di presentazione e di raccordo concettuale del racconto – per proseguire in Galleria 21-22, 25-26 e nel Mall del Padiglione 37 con allestimenti che raccontano ciascun decennio.

Per cogliere le evoluzioni che si sono succedute, ne abbiamo parlato con gli architetti Roberto Palomba e Piero Lissoni.

Un tempo lusso per pochi, nel Dopoguerra il bagno diventa un diritto

Roberto Palomba: “Nella storia il bagno ha vissuto delle trasformazioni enormi. Nel 1948 solo il 48 per cento degli italiani aveva il bagno in casa, era quasi un lusso.

Dal 1948 in poi, con il grande inurbamento postbellico, il bagno diventa per tutti, un diritto. Nascono le industrie per produrre in serie i sanitari.

Tra gli anni Cinquanta e i Sessanta, alcune aziende si rivolgono ai progettisti per disegnare e interpretare l’ambiente bagno: Ideal Standard collabora con Gio Ponti, e Pozzi-Ginori con Antonia Campi; per la prima volta gli architetti introducono la cultura del progetto in un ambiente considerato un tempo di serie B, e oggi invece protagonista del vivere domestico”.

Piero Lissoni: “Fino al 1500, le città e i villaggi, raccogliendo l’eredità del passato nobile delle terme romane, hanno dei bagni pubblici con l’acqua corrente, pre-saune dove potersi lavare, e bagni che oggi chiamiamo bagni turchi, con umidità e vapore. Nel 1900, fino agli anni Cinquanta, il bagno è, per chi può permetterselo, un luogo importante della casa”.

Dagli anni Sessanta agli Ottanta: il bagno come luogo puramente funzionale

Piero Lissoni: “Negli anni Sessanta, un po’ anche perché le abitazioni si rimpiccoliscono, il bagno si restringe ad ambiente di servizio, puramente funzionale, per poi arrivare, tra i Settanta e gli Ottanta, ad essere sì efficiente e tecnico ma privo di qualità”.

Roberto Palomba: “Dagli anni Settanta in poi si assiste a un fenomeno singolare: il comparto del bagno registra numeri importanti, però al contempo le aziende si allontanano gradualmente dal mondo del progetto, e al posto di coinvolgere gli architetti si affidano agli installatori, puntando più sugli aspetti tecnici che sul design; si ha una sorta di scollamento, perché mentre le case e gli interni domestici si evolvono seguendo la cultura dei progettisti, il bagno si trasforma seguendo il concept dell’installatore”.

Anni Novanta: nasce la nuova estetica del bagno

Piero Lissoni: “La svolta si ha negli anni Novanta, quando ci siamo resi conto che il bagno non poteva essere uno spazio dimenticato. Le aziende italiane capiscono che c’è un mondo da riscoprire, e dalla metà degli anni Novanta il bagno diventa un luogo interessante da ridisegnare, da spazio di servizio ad ambiente vivibile e visibile”.

Roberto Palomba: “Tra la fine degli anni Novanta e gli inizi del Duemila, i progettisti restituiscono dignità al bagno, immaginandolo in continuità stilistica con il resto della casa”.

Anni Duemila: il bagno da luogo di servizio a regno del wellness

Piero Lissoni: “Da luogo reietto, il bagno diventa uno spazio ricercato, da personalizzare con soluzioni coordinate, progettate dagli architetti e prodotte dalle migliori aziende.

Ogni elemento viene ripensato: le docce, che prima erano dei quadrelli da 70x70 centimetri in ceramica, diventano i regni del wellness, con grandi box di vetro, ampie superfici, pavimenti montati a filo.

Cambia il linguaggio architettonico e di conseguenza il design delle soluzioni per il bagno evolve e diventa sofisticato.

Nulla viene lasciato più al caso: i cassetti, che prima erano di scarsa qualità, e negli anni Ottanta mutuati dalle cucine, si trasformano per entrare nell’ambiente bagno.

Abbiamo ridisegnato i getti d’acqua, per un’esperienza in doccia completamente diversa rispetto a quella di quattro decadi fa. I lavabi, un tempo anonimi, oggi sono delle sculture, dalle forme complesse e con una resistenza impensabile in passato”.

Risparmio idrico, riduzione dei materiali e finiture ecologiche

Roberto Palomba: “Oggi progettare il bagno significa non solo pensare a soluzioni funzionali e raffinate esteticamente, ma anche ecologiche, con il minor impatto ambientale possibile.

Si ripensa l’intero processo produttivo, si utilizzano ceramiche ottenute con il 40 per cento in meno di materiale grezzo, riducendo di conseguenza la quantità di energia e di acqua necessarie per la produzione.

La riduzione di materiale ha generato una nuova estetica: i nuovi elementi per il bagno hanno un impatto visivo leggerissimo, gli spessori si assottigliano, gli oggetti si miniaturizzano, all’eccesso di decorazione si preferiscono superfici monocromatiche e continue.

La leggerezza, che non era un tema premiante nel mondo del bagno - basti pensare alle vasche idromassaggio che dovevano essere massicce e imponenti - diventa la caratteristica che accomuna le collezioni contemporanee. A ciò si lega il tema dell’acqua: stiamo progettando scarichi sempre più water-friendly, e nella rubinetteria stiamo lavorando a sistemi di aerazione che riducono ulteriormente la quantità di acqua senza diminuire la performance e il getto percepito.

Si ricerca e si sperimenta in ottica sostenibile: per la prima volta, nella rubinetteria stiamo sostituendo l’ottone con l’alluminio riciclato all’80 per cento, e al posto della cromatura preferiamo il pvd che è meno inquinante e offre interessanti possibilità di finitura, dall’effetto oro agli acciai.

Alla riciclabilità aggiungiamo un altro tema importante, che è quello della tracciabilità dei materiali: il cliente deve sapere dove prendiamo i materiali, per scegliere in modo consapevole le aziende che al posto di consumare materia vergine riutilizzano materiali a fine vita, secondo un approccio circolare".

Dove va il design del bagno?

Piero Lissoni: “Il bagno continua a diventare sempre più sofisticato, con prodotti più intelligenti e performanti. Stiamo lavorando a una nuova generazione di materiali, come il legno trattato con una vernice speciale per resistere all’umidità e all’aggressività dei detergenti.

Con le aziende di rubinetti stiamo cercando di impiegare sempre meno acqua e in modo migliore, abbiamo fatto diventare i sifoni più funzionali, efficienti e invisibili, e le luci non sono più lampade casuali, ma studiate per illuminare il bagno”.

Cover photo: il lavabo Roll/Monoroll di Nendo per Ceramica Flaminia (2010): evoca la forma di un foglio di carta arrotolato su se stesso