Il sistema ibrido di Brian Sironi segna un’evoluzione importante per il bagno

Ibrido è bello. Il design evolve quando si lascia alle spalle remore e ingessature e prova ad andare oltre gli steccati delle funzionalità codificate. Ed è proprio così, con una buona dose di coraggio e senza troppo guardare ai compartimenti stagni delle categorie tipologiche classiche, che è nato Apollo, il soffione per la doccia che è anche un corpo illuminante. Fonte luminosa e sorgente d’acqua in un sistema solo: un’accoppiata inedita nel segno di antoniolupi che reca la firma di Brian Sironi, designer da sempre attento a cogliere l’evoluzione dei comportamenti umani e a progettare in un modo e con una cifra personale che ne tenga conto. Per questo, in coerenza con un’evoluzione del bagno da ambiente di servizio a spazio del benessere, Apollo è un attivatore di esperienze che trasforma la doccia in una pioggia luminosa in grado di unire relax e comfort visivo.

Materialmente, si tratta di una configurazione lineare di tubolari realizzati in ottone. I soffioni sono dotati di getti a pioggia o a chiodo. L’illuminazione a Led, rappresentata esteticamente da una sfera circolare, è provvista di un meccanismo di accensione automatica simultanea all'erogazione dell'acqua e di spegnimento posticipato di 120 secondi. La collezione è composta da due modelli a soffitto e da una versione più iconica, da montare a parete, che risolve attraverso la forma a Y le diverse funzioni attribuite ai tre rami che compongono lelemento: lilluminazione, lerogazione del flusso dellacqua e il fissaggio a muro. Apollo è il frutto di una ricerca tecnologica avanzata che ha consentito la miniaturizzazione dei componenti per garantire la piena attuazione dell’idea originaria caratterizzata da forme pure e linee minimali che giocano con la composizioni di forme tubolari.

Brian Sironi, come nasce l'idea di unire in un soffione luce e acqua?

Innanzitutto vorrei porre laccento sul fatto che antoniolupi è stata capostipite dei soffioni a incasso con luce integrata: laccostamento tra luce e acqua è una linea di ricerca che l’azienda ha iniziato a sperimentare sin dalla collezione Meteo. Mi è venuto naturale inserirmi in questo filone progettuale e ho cercato di ampliarlo. Mi sono concentrato pertanto sui soffioni ‘esterni’ e ho trovato la mia strada creando un ibrido che sintetizza luce e acqua in forme pure. Un altro pezzo della storia risiede nella mia frequentazione con il design degli interni: mi trovo spesso a sviluppare empatia con gli abitanti delle case che progetto e, guardando alle loro esperienze, ho pensato che lidea della fonte luminosa potesse aggiungere un valore di comfort importante alla loro vita quotidiana. Lidea è quindi nata sia da una visione progettuale di ampio respiro, sia da una sorta di ricerca sugli utenti costante che svolgo nella mia esperienza di designer di prodotto e di interni”.

In Apollo non c'è una gerarchia formale tra acque e luce, tanto che l'ingombro dedicato alle due funzionalità è paritario.

Acqua e luce sono egualmente importanti, i due elementi nascono e convivono insieme: ho immaginato unesperienza olistica e questa visione è manifesta in ogni dettaglio del prodotto. Apollo è una lampada ed è contemporaneamente un soffione che si esplicita in una configurazione lineare di tubolari che danno nuova forma allacqua e alla luce, rinnovando lesperienza della doccia attraverso una primordiale pioggia luminosa che coniuga relax e comfort visivo. In questa maniera il semplice gesto quotidiano di fare una doccia acquista un valore differente e lintero ambiente bagno diventa un luogo per il benessere, simile a una Spa, creando un piccolo lusso domestico. Per creare questa atmosfera magica, l’integrazione tra luce e acqua è fondamentale, per questo il nome Apollo mi è sembrato perfetto sin dal principio. Apollo nella mitologia classica non solo è legato al concetto di bellezza, ma simboleggia i due elementi fondamentali, in quanto dio del sole nato tra i flutti dellisola di Delo. Luce e acqua sono riassunti in ununica figura mitologica, proprio come nella collezione creata per antoniolupi”.

Quali riferimenti del passato ha tenuto presenti, in questo progetto?

Non ho avuto dei veri propri riferimenti, ma sicuramente mi hanno ispirato alcuni tentativi fatti in un passato recente di questo tipo. Infatti cerano già stati dei prodotti che cercavano di coniugare luce e acqua, ma non li trovavo interessanti essenzialmente perché risolvevano lelemento luce prendendo come riferimento la forma dei vecchi paralumi in tessuto, che era il paradigma formale della luce più utilizzato in quel periodo. Apollo invece è portatore di un nuovo paradigma, è un ibrido che sintetizza luce e acqua in forme pure, dove la luce è condensata in una sfera luminosa e lacqua è veicolata da semplici tubi, si tratta proprio di un codice visivo differente e maggiormente contemporaneo rispetto ai tentativi del passato”.