Cinque libri da leggere questo mese se siete appassionati di design e architettura. I consigli di INTERNI per il mese di febbraio 2023

Cosa leggere a febbraio 2023 se si è appassionati di design e architettura: siamo partiti da qui e abbiamo ragionato su una mini guida per chi è alla ricerca di nuovi titoli da sfogliare o tenere sul comodino.

I cinque libri da leggere, o da appuntarsi, questo mese spaziano tra raccolte di case da sogno (ma inconsuete) in 200 pagine illustrate come nel caso di Dream houses. Interior Design Cubes, di Chiara Savino, e saggi tanto utili quanto interessanti sul mondo (anche) dell'arte, come How to not fuck up your art-world happiness, di Christoph Noe.

Di seguito la selezione di INTERNI con una breve recensione per ogni titolo.

  • How to not fuck up your art-world happiness, di Christoph Noe, Jamie Bennet editor, 15 euro

Un libro utile e, una volta tanto, anche divertente da leggere (per ora solo in inglese).

Perfetto per chi sta muovendo i primi passi nel settore dell’arte, ma anche per chi ci lavora da tempo, che si tratti dell’ambiente di una Galleria, di una casa editrice o di una casa d’aste, e non vuole perdere il piacere di continuare a farlo.

How to not fuck up your art-world happiness di Christoph Noe, consulente d'arte e co-fondatore di Larry's List (piattaforma di successo rivolta soprattutto a collezionisti e mercanti d’arte) raccoglie 60 consigli e trucchetti su come mantenersi 'felicemente sani di mente' quando si lavora in un mondo complesso, insidioso e accelerato come quello dell'arte.

Frutto dell’esperienza decennale dell’autore, è un saggio da tenere sul comodino per pescare, a seconda dei casi, il consiglio utile a non farsi assorbire troppo dalle dinamiche del mercato, dal sovrapporsi di 'eventi imperdibili' o dalle idiosincrasie di artisti e galleristi.

  • Aveva le mani d’oro, di Prashanth Cattaneo, Rubettino Editore, 15 euro

Giuseppe Leo detto Peppino è stato un imprenditore calabrese che ha dedicato la sua intera e lunga vita al lanificio di famiglia, fondato a Soveria Mannelli nel 1870 e cresciuto fino a diventare, da almeno 50 anni, una delle eccellenze del textil design italiano.

Ad alcuni anni dalla sua morte, il progetto di arte e design Aveva le mani d’oro voluto dal figlio Emilio ne ricorda oggi la figura a partire da un dipinto di Pino Deodato, in cui l’omino blu, la piccola figura ricurva che ricorre nelle opere dell’artista, diventa estremamente somigliante a Peppino Leo nella gestualità rituale del filare e del tessere.

Accanto al dipinto, riprodotto da Emilio Leo su una federa da cuscino, in libreria arriva un libro che porta lo stesso titolo, Aveva le mani d’oro, firmata dallo studioso Prashanth Cattaneo (Rubbettino editore).

Un libro-omaggio alla storia di Giuseppe Leo che è anche un oggetto prezioso, con la copertina realizzata a mano, rilegato con un metodo antico,  rifinito sul dorso in carta crespa e stampato su una speciale carta smooth.

  • Storie di quartieri pubblici. Progetti e sperimentazioni per valorizzare l’abitare, a cura di Anna Delera e Elisabetta Ginelli, Mimesis, 35 euro.

I quartieri di edilizia residenziale pubblica, nonostante gli smantellamenti degli anni Novanta e i più recenti fenomeni di gentrificazione, continuano a essere luoghi importanti di rappresentazione ed espressione di un tessuto urbano.

Lo racconta bene questo libro curato da Anna Delera ed Elisabetta Ginelli attraverso una quarantina i saggi di autori provenienti in prevalenza dal mondo dell’Università che vanno a comporre un ricco percorso tra luoghi - a volte fragili altre volte di grande qualità architettonica - in cui l’edilizia pubblica ha - letteralmente - costruito pezzi di città italiane.

Un ottimo punto di partenza per nuove sperimentazioni possibili, anche con il coinvolgimento di giovani generazioni in esperienze formative, illustrate con numerosi schemi e diagrammi.

  • Dream houses. Interior Design Cubes, di Chiara Savino, Ed. 24 Ore Cultura, 39,90 euro.

Una copertina rosso fuoco, una grafica accattivante e 200 illustrazioni.

Si presenta così Dream houses, un libro che offre agli sguardi di tutti gli appassionati dell’interior design una selezione di case mai viste e dai caratteri decisamente forti.

Si va dagli accostamenti inconsueti di materiali e colori all’antropomorfismo fino alle forme organiche che prendono ispirazione dal mondo animale, questo libro offre una carrellata di ambienti sorprendenti che scardinano il concetto stesso di abitazione per trasformare la casa in un labirinto o in un non-luogo che sembra rispecchiare molto bene la complessità dell’uomo contemporaneo.

  • Architettura ludica, di Mario Gerosa, disponibile solo nella versione e-book, edito da Falsopiano, 2,99 euro

Fortini, casette delle bambole, garage, castelli di carta o costruzioni con i mattoncini Lego: accanto all’architettura tradizionale esiste il mondo parallelo dell’architettura ludica, nata per i bambini ma anche per i giochi di società o di ruolo amati dagli adulti.

A questo genere di costruzioni è dedicato il libro di Mario Gerosa, giornalista specializzato in architettura e design, che ripercorre origine, ispirazione e e riferimenti cuturali di alcune delle architetture ludiche più famose e amate da generazioni di giocatori.

Un mondo nel quale, spiega l’autore, convivono cultura alta e bassa e che è soggetto a mode e tendenze che sembrano in sintonia con quelle dell’architettura vera.

  • Arrigo Arrighetti a Milano, autori vari, collana “Itinerari di architettura moderna” pubblicato dalla Fondazione dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Milano, 18 euro.

A cento anni dalla sua nascita, l’Ordine degli architetti di Milano ne celebra la figura e il ruolo di civil servant della città di Milano.

Dalla Chiesa di San Giovanni Bono al Quartiere Sant’Ambrogio, dalla Piscina del Parco Solari alla pensilina della Stazione per tram ai Bastioni di Porta Volta, nel lavoro di Arrighetti traspare l’intenzione di dare soluzioni credibili a necessità quotidiane: una scuola, una biblioteca, una chiesa, un quartiere.

Problemi che Arrighetti risolve con un mestiere colto che guarda alle grandi esperienze dell’architettura moderna per rispondere alle necessità della società e non tanto di definirsi per una riconoscibile identità.