Antonio Marras trasforma le colonne dell’università degli studi in un esercito di personaggi mitologici ispirati alla storia e alla cultura della Sardegna.
Antonio Marras. Ph. Daniela Zedda
Il colonnato all’entrata del Cortile d’Onore dell’Università degli Studi dà vita a una sfilata di personaggi che celebrano la cultura della Sardegna, terra d’origine di Antonio Marras. C’è Maimone, dio delle acque nella mitologia nuragica; c’è Ampsicora, latifondista sardo-punico che guidò la rivolta sarda; c’è Ithokor, giudice aristocratico di Busachi; e poi Iolao, Norax, Josto, Annone, Giovana, Aristeo, Tanit, Marduk, Jana...
Insieme formano l’esercito dei Giganti con cui lo stilista interpreta il tema della rigenerazione, che per lui significa "dare nuova vita, valorizzare e rendere ripetibili le migliori esperienze, creare legami. Il mio lavoro è sempre animato da una presenza importante della memoria. Una memoria collettiva, quella che in sardo si chiama su connottu, il conosciuto, l’assimilato.
È questo il modus operandi con il quale ho lavorato ai Giganti. Le colonne diventano divinità che ci proteggono, ci tutelano, ci guardano e ci guidano con il loro sapere antico. Nate in pietra, cambiano, si vestono di metalli lavorati da De Castelli ed escono alla scoperto, perché questi tempi inquieti richiedono il loro aiuto".