Tre artiste esplorano i confini del subsensoriale mescolando arte, esperienza personale e attivismo: un must see dell’edizione 2024

L’arte esplora i confini del subsensoriale grazie al progetto artistico presentato dal Padiglione Finlandese per la prossima Biennale di Venezia curata da Antonio Pedrosa.

Ognuna delle tre artiste coinvolte, infatti, ha sviluppato una pratica transdisciplinare dove arte, esperienza personale e attivismo si intrecciano di continuo.

I protagonisti di quella che si annuncia una delle esperienze più originali della kermesse allestita all’interno del padiglione progettato da Alvar Aalto sono Pia Lindman, Vidha Saumya e Jenni-JuuliaWallinheimo-Heimonen.

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La prima ha trasformato in opera d’arte una sua particolare condizione personale: l’artista, infatti, dopo essere stata avvelenata dal mercurio, ha sviluppato un sistema nervoso sintonizzato su microsegnali all'interno del corpo. Microsegnali che lei trasforma in opere d’arte in grado di esplorare atmosfere, tossicità e materialità in vari contesti spaziali e sociali.

Vidha Saumya, co-fondatrice di NO NIIN Magazine e membro fondatore del Museum of Impossible Forms, si avventura invece tra i concetti di esilio e utopia, sfidando le norme estetiche e socio-politiche con umorismo tagliente, texture tattili e complesse opere artigianali ma anche poesie, sculture e veri e propri interventi culinari.

Jenni-Juulia Wallinheimo-Heimonen, infine, non è solo un'artista multidisciplinare ma è anche un’attivista per i diritti delle persone disabili. Le sue opere affrontano temi come la violenza strutturale, la discriminazione camuffata da gentilezza e le questioni legate alle donne con disabilità. In Laguna Jenni-Juulia porterà la sua visione relativa alla discriminazione attraverso sculture e performance.

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Il padiglione, commissionato da Frame Contemporary Art Finland, è curato da Yvonne Billimore, figura con oltre dieci anni di esperienza di lavoro nel campo artistico come curatore, produttore e manager sia a Helsinki che in Scozia, insieme a Jussi Koitela, curatore indipendente che dal 2012 studia come dare forma artistica alle fredde strutture economiche.

I due non hanno voluto sbottonarsi più di tanto sul progetto in mostra ai Giardini limitandosi ad affermare che si tratta di “una collaborazione poliedrica che sarà in grado di reinventare il padiglione”.

Se pensiamo al fatto che il padiglione in questione è stato disegnato da Alvar Aaalto, il progetto si annuncia decisamente ambizioso.

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