“Thresholds”, di Yael Bartana e Ersan Mondtag è un viaggio attraverso storie passate e futuri incerti, a cura di Çağla Ilk

Da anni l’israeliana Yael Bartana affronta temi sociali e politici e ci costringe a riflettere sul nostro quotidiano e su quello che ci aspetta nel futuro prossimo.

Lo ha fatto con la sua celebre trilogia polacca And Europe Will Be Stunned,progetto incentrato sulla storia delle relazioni polacco-ebraiche che si sviluppava attraverso una riscrittura immaginifica della recente storia d’Europa immaginando il ritorno in Israele dei 3.300.000 residenti in Polonia e lo ha poi ribadito con l’opera video Malka Germania, del 2021, presentata per la prima volta in Italia al PAC di Milano.

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L’artista, regista e fotografa ora porta la sua poetica nel Padiglione tedesco in occasione della 60ª Biennale di Venezia. Il progetto, curato da Çağla Ilk e firmato a quattro mani con il regista Ersan Mondtag, si intitola Thresholds e promette di accompagnare il pubblico in un viaggio attraverso storie passate e futuri incerti.

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La mostra è suddivisa in tre scenari. Nel primo Yael, che vive e lavora fra Berlino, Tel Aviv e Amsterdam, si avventura in un presente catastrofico.

L'artista, in cerca di una via d'uscita, crea un'opera capace di equilibrare distopia e utopia, immaginando nuovi scenari e (soprattutto) un’inattesa possibilità di sopravvivenza.

Per la cinquantatreenne, che da oltre vent’anni ormai realizza video, installazioni, fotografie, performance e monumenti pubblici che affrontano a viso aperto tutti i traumi dell'inconscio collettivo, l'arte diventa così la chiave di accesso per esplorare le complesse dinamiche del potere e quella sottilissima linea che divide le relazioni sociali dalla realtà costruita artificialmente.

Nel secondo scenario, Mondtag sviluppa uno spazio in contrapposizione a quello monumentale del padiglione dove si domanderà cosa potrebbe accadrebbe se fosse possibile far rivivere epoche passate.

Mentre il terzo scenario è infine rappresentato dall’installazione sonora degli artisti Michael Akstaller, Nicole L’Huillier, Robert Lippok e Jan St. Werner allestita all’Isola della Certosa, a nord-est di Venezia.

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Thresholds pone al centro la complessità della storia e del futuro della Germania. E lo fa immergendosi nelle profondità della creatività e spingendo il pubblico a riflettere su ciò che è stato e ciò che potrebbe essere.

Perché, come ha raccontato tempo fa, la stessa Bartana "l’unico compito che noi artisti abbiamo è quello di creare alternative, innescare l’immaginazione al fine di dare una veste diversa alla realtà di tutti i giorni”.