Le dieci architetture – inaugurate in questo 2022 – che abbiamo scelto in questa nostra Top Ten parlano tutte agli abitanti di domani, raccontando loro il nostro oggi.
Sono i nuovi monumenti delle Città del Futuro.
Infrastrutture sempre più verdi, autosufficienti e integrate con il territorio circostante. Sempre più tecnologiche e sempre più incentrate su un messaggio da veicolare: sono edifici a prova di Agenda 2030.
Tempi da Industria 4.0 e da fabbriche manifesto, dal quartier generale The Plus in Norvegia al quello BEEAH negli Emirati Arabi, passando per Dji in Cina e Novartis in Svizzera.
Sono strutture che entrano a far parte del panorama e dialogano con ciò che hanno attorno, paesaggi o cittadini che siano. Sono aziende ma anche musei, abitazioni, hotel, che si pongono sulla scena come strutture che hanno qualcosa da dire, che sia mostrare uno status economico (come One Park Drive) o rispolverare prestigiose origini (come l'Hotel Marcel).
Un quotidiano in cui gioco forza si mette in evidenza l'andamento delle economie mondiali: si costruisce tanto - e si costruiscono “nuove piramidi” come centri di rappresentanza dei mecenati della New Economy - soprattutto in Asia (qui i casi di Cina, Singapore e Vietnam), come anche nell'Africa emergente degli Emirati Arabi Uniti.
In tutto questo, tra i grandi Big dell'architettura mondiale (che abbiamo qui selezionato anche per provenienza geografica) – nomi come BIG, Foster & Partner, Zaha Hadid Architects, Herzog & de Meuron, Becker + Becker, SANAA, Sou Fujimoto – si fanno sempre più largo alcuni tra i maggiori studi italiani: dai torinesi Carlo Ratti Associati ai fiorentini Archea, passando per i milanesi di AMDL Circle. Realtà nostrane a cui abbiamo guardato con favore nella scelta di questa Top Ten. Per raccontare, con loro, “il meglio” dell'architettura italiana oltre frontiera.
Norvegia - THE PLUS – BIG Bjarke Ingels Group
Vestre – Quale migliore sede può rappresentare un leader di arredi green se non una Passive Haus ai margini della foresta?
Leggi anche:. The Plus di BIG architects: la fabbrica è green
Un volume da 7000 metri quadri con 2000 mq di vetrate, altissime, fino a 14 metri, che guardano a un bosco di 30 ettari. Una struttura in odore di certificazione ambientale BREEAM, costruita in legno massello a km zero, ma anche cemento a basse emissioni di carbonio, acciaio rinforzato riciclato, alluminio verde al 75%, 900 pannelli solari e piante sul tetto.
Nel progetto dello studio danese BIG Architects, The Plus è un segno più: quattro ali, una per reparto produttivo, ciascuno contraddistinto internamente da un colore. Una fabbrica simbolo della transizione al Green.
Ungheria – HOUSE OF MUSIC HUNGARY – Sou Fujimoto
Budapest - Inaugurata in gennaio, la Casa della Musica Ungherese era attesissima, dopo il concorso di 170 progetti internazionali vinto dall'architetto giapponese Sou Fujimoto, che certo ha il pregio di stupire, ispirandosi alla natura, dal Waterfront di Belgrado all'Albero Bianco di Montpellier.
Qui, lo fa per mezzo di una tettoia ondulata - simile alla cappella di un grande fungo mangiato - che si apre con un centinaio di fori alla presenza degli alberi del parco della città. Includendo fonti geotermiche di calore o sale concerto all'avanguardia, grazie al design di Nagata Acoustics. Un modello di architettura che diventa foresta, dove i confini tra esterno e interno si perdono.
Emirati Arabi Uniti - BEEAH Headquarters – ZHA Zaha Hadid Architects
Sharjah – Pionieri nel campo della sostenibilità e dell'innovazione, il nuovo centro direzionale BEEAH Group, inaugurato in marzo, incarna nei suoi 9.000 mq proprio questi principi.
Alimentato a energia solare e dotato di tecnologie di ultima generazione, è stato progettato dallo studio londinese ZHA Zaha Hadid Architects, nel rispetto degli standard LEED Platinum.
Il suo design a dune si modella al deserto circostante, ottimizzando le condizioni climatiche locali con accurate aperture al caldo esterno, accorgimenti di luce solare passiva e strategie di ventilazione naturale. Una cattedrale nel deserto, che nel deserto si staglia e si mimetizza, insieme.
Cina - DJI SKY CITY - Foster & Partners
Nanshan (Shenzhen) - Un leader mondiale in droni super tecnologici come DJI non poteva che costruire la propria sede come piattaforma dell'innovazione, all'interno della Silicon Valley cinese nella 'Città del Design' dell'Unesco.
Due torri, rispettivamente di 44 e 40 piani, collegate da un ponte sospeso da 90 metri. Volumi fluttuanti, una struttura in acciaio a sospensione asimmetrica e iconiche capriate a V, poche colonne per uffici ininterrotti e area di prova volo, giardini pensili in vetta e al pianoterra un centro sanitario aperto alla città.
Un quartier generale progettato in chiave ecologica da uno dei più grandi studi britannici come Foster & Partners. Un biglietto da visita di avanguardia.
Singapore - CAPITA SPRING – CRA Carlo Ratti Associati con BIG Architects
Singapore - Un grattacielo a uso misto di residenze, uffici, negozi e spazi pubblici, per 51 piani e 93mila metri quadrati, nel cuore del distretto finanziario cittadino.
Linee ortogonali e softscape verticali, giardini pensili e parco sul tetto, per una torre biofilica con 80mila piante e oltre 150 specie, che si fa manifesto dell'impegno dei committenti CapitaLand (e Mitsubishi Estate) per un futuro più verde e sostenibile.
Una nuova primavera, un progetto dove lo studio torinese Carlo Ratti Associati ha collaborato al fianco dei danesi BIG. Un'opera di transizione senza soluzione di continuità tra giardino e città nella “città giardino” di Singapore.
Vietnam - KISS BRIDGE – Archea Associati
Isola di Phú Quốc – Un ponte pedonale lungo un chilometro che ridisegna l'ingresso all'isola. Materiali locali e cemento armato per un'opera pubblica, a committente privato, che è un corpo unico ma eterogeneo e, con il suo andamento sinusoidale e i suoi dislivelli, fornisce più punti di vista.
La tensione iconica di due forme protese in un bacio, che sposano il mare. A progettarlo, lo studio fiorentino Archea Associati di Marco Casamonti, con F&M Ingegneria. Quando un'infrastruttura si fa nuovo punto di riferimento di un panorama, da cartolina.
Australia - SYDNEY MODERN - SANAA
Sydney – Inaugurato in dicembre, il primo museo d'arte pubblica in Australia alimentato interamente da energia rinnovabile (e per questo insignito del Green Star sei stelle) è un progetto dello studio giapponese SANAA, fondato da Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa (all'attivo dal Museo marittimo di Shenzhen al campus in metallo dell'Università Bocconi di Milano).
Leggi anche: SANAA racconta la nuova Sydney Modern
Sulla collina della Baia di Woolloomooloo, padiglioni che scendono verso il porto e ampie vetrate, per 7.000 metri quadrati di spazi espositivi - tra cui il Tank sotterraneo - con 3.400 mq di cortili e terrazze sul tetto. Un campus museale che si espande tra architettura e paesaggio, per mostrare la sua arte.
Stati Uniti - HOTEL MARCEL - Becker+Becker
New Haven (Connecticut) - Da fabbrica di pneumatici della Armstrong Rubber Company a immobile iscritto nel Registro Nazionale dei Luoghi Storici, passando per negozio Ikea (che ne ha demolito una parte per lasciar spazio ai parcheggi).
Costruito nel 1967 da Marcel Breuer, questo edificio brutalista torna oggi a celebrare uno tra i massimi esponenti del Bauhaus come hotel. Inaugurato in primavera nella Tapestry Collection di Hilton Hotels, con le sue 165 camere e una certificazione LEED Platinum, è il primo Passive Hotel negli Usa.
Merito del risanamento conservativo iniziato nel 2020 dallo studio americano di architettura Becker+Becker, che ne ha mantenuto il caratteristico volume di oltre 10mila mq. Interni in atmosfera Bauhaus, affidati allo studio Dutch East Design. Buon esempio di recupero: un edificio storico che celebra il design moderno, a emissioni zero.
Svizzera - Novartis Pavillion - AMDL Circle
Basilea – Una architettura parametrica a pianta circolare che si inserisce e dialoga perfettamente con i terrazzamenti naturali del Reno all'interno del parco.
Il nuovo centro polifunzionale per eventi e divulgazione della casa farmaceutica Novartis Pharma AG comunica il proprio magnetismo per mezzo di una facciata tecnologica, ingegnerizzata da iArt, a contatto con la natura.
Tre punti di accesso la integrano al tessuto cittadino, tra caldi legni e vetrate a 360 gradi.
Un sistema energetico sostenibile ad opera dello studio milanese AMDL Circle, che ne ha anche personalizzato gli arredi, grazie a Produzione Privata di Michele De Lucchi. Tra forma e funzione, un lavoro che promuove l'azienda, parlando di connessione ed energia.
Inghilterra - ONE PARK DRIVE - Herzog & de Meuron
Londra - Dopo il completamento shell&core nel 2021, a ottobre 2022 l'inaugurazione degli attici duplex al 56esimo piano, arredati come piccoli musei dal Design Research Studio di Tom Dixon e venduti a quasi 4 milioni di sterline.
One Park Drive, con i suoi 484 appartamenti, è il pluripremiato condominio del nuovo quartiere Wood Wharf (3.600 nuove abitazioni previste in totale, oltre a negozi e molto altro) nel famoso quartiere direzionale londinese di Canary Wharf.
Combinando le tre tipologie architettoniche di Bay/Cluster/Loft in una forma scultorea unificata, tra gli edifici più caratteristici nella skyline della capitale.
Primo progetto residenziale UK degli svizzeri Herzog & de Meuron, dopo Tate Modern e stadio Bird's Nest, è stato realizzato insieme agli ingegneri di AKT. Abitazioni di lusso vista business, che suggeriscono di guardare al loro interno, piuttosto che fuori.