“Comunque sia, a imperitura memoria di ciò che fu Universo resta una foto del 1961 del jazzista Chet Baker seduto sul davanzale della stanza 15, dove soggiornava quando era ospite, affacciato sulla piazza del Giglio, che cullava i passanti con i suoni della sua leggendaria tromba”, ricorda Giovanni Polazzi, il progettista dello Studio Archea che si è occupato del restauro e del restyling dell’hotel, interamente rinnovato nel design, dopo che il gruppo Marcucci in società con il partner americano Lance Shaner ‘Marriott’ se l’è aggiudicato nel 2016, regalandogli una seconda vita. Ora si chiama Grand Universe Hotel Lucca, è un quattro stelle della Autograph Collection del gruppo Marriott International, ma le persone che lo frequentano possono riscoprire il grande fascino della sua storia ricondotto all’esclusività di un luogo dotato magicamente di tutti i comfort domestici e tecnologici contemporanei.
“A onor del vero, sono stati quattro anni di orgogliosa fatica”, confida l’architetto Polazzi che ha seguito il cantiere giorno dopo giorno dal 2016 al 2020, “perché l’interpretazione del genius loci e dei caratteri identitari della città di Lucca andava declinata in spazi dove, durante il restauro, abbiamo trovato più problemi che belle sorprese: tante superfetazioni, tanti muri irregolari che andavano consolidati, tanti pezzi incoerenti tra di loro che hanno reso necessario un disegno completamente su misura fino al più piccolo dettaglio”. Detto questo, una minuziosa ricerca iconografica di texture, colori e decori delle preziose sete che un tempo, a partire dall’alto medioevo, rappresentavano per Lucca una delle attività più prestigiose, tra damaschi e broccati, graffiti a motivi floreali e animali, rielaborate e calibrate nell’accostamento a materiali pregiati della tradizione toscana - legno e ottone in primis - ha consentito ai progettisti di rendere percepibile l’accortezza e il senso di riguardo con cui si entra in punta di piedi in un altro mondo, affidato alla capacità realizzativa e alla sapienza di imprese e maestranze locali.