Costruire sostenibile e a “km 0”: monovolume architecture+design progetta due abitazioni che rileggono in chiave contemporanea la tradizione alpina del maso

Quando pensiamo alla casa, pensiamo a tante cose insieme: un luogo fisico (struttura, architettura, interior design, disposizione degli ambienti), un rifugio nel quale coccolarsi e ricaricarsi. Pensiamo anche a concetti più astratti come senso di appartenenza e identità, memoria (collettiva e personale) che ci lega a un’abitazione piuttosto che a un’altra. E poi anche a una serie di aspetti pratici come progettazione, costruzione, manutenzione, costi.

Progettare il futuro

All’atto pratico, dovrebbe entrare in scena un approccio alla progettazione e alla costruzione teso all’architettura  del futuro, che mira a ridurre l'impatto ambientale e promuovere la responsabilità sociale ed economica. Quindi: efficienza energetica, utilizzo di materiali sostenibili, gestione delle risorse idriche, tecnologie bioclimatiche, riduzione e contenimento degli sprechi, innovazione tecnologica, salute e benessere, mobilità sostenibile, certificazioni.

Il paesaggio al centro

Nei pressi del lago di Carezza, in Val d’Ega, circondato da boschi di larice e dalle cime dolomitiche, Casa Carezza, progettata da monovolume architecture+design, è esempio attuale e moderno di architettura sostenibile. Il paesaggio si prende tutta la scena: i colori del lago, la luce riflessa sulle vette, il cielo terso, il bosco che punteggia i crinali.

Leggi anche: Si fa presto a dire chalet

Una rilettura moderna del maso alpino

Le due nuove abitazioni, realizzate in legno, ridanno vita nella contemporaneità alla tradizione architettonica alpina del maso, reinterpretando con nuove tecnologie i materiali (legno e pietra), rileggendo la suddivisione tra livello superiore e inferiore, tipica di questa tipologia.

Legno e pietra dolomia

La geometria del tetto asimmetrica riprende il profilo ruvido e frammentato delle rocce. In facciata, la parte superiore in legno di abete e il basamento in muratura di pietra dolomia. Il versante Nord sul Catinaccio, è chiuso da ampie terrazze e scandito dal ritmo verticale delle lamelle in legno, mentre a Sud la facciata vetrata dell’architettura proietta gli ambienti verso l’esterno, inquadrando il gruppo del Latemar.

Materiali a km 0

Le due abitazioni sono certificate CasaClima A Nature. I materiali sono stati selezionati “a km 0”, con la struttura portante dell’architettura in abete bianco, il rivestimento e il design interno in larice e per gli esterni la pietra dolomia di provenienza locale.

Tanta luce naturale

All’interno, i tre piani sono stati suddivisi in Raumplan (i principi compositivi prevedono l'incastro di volumi di dimensioni diverse e piani a diverse altezze) per godere sempre della vista sul panorama. Ogni edificio è composta al piano terra da ingresso, zona cucina, living e guardaroba. Al piano superiore, le grandi finestre delle camere da letto si aprono sulle Dolomiti.

Una architettura dagli spazi multifunzionali

Arredi e spazi multifunzionali riflettono un gusto alpino contemporaneo: come all’esterno, l’uso del legno prosegue anche indoor e la luce naturale illumina e sottolinea l’architettura all’esterno e all’interno.

Tra innovazione e tradizione

Il risultato finale è percepibile nell’equilibrata tensione del rapporto visivo tra interno ed esterno, tra innovazione tecnologica e tradizione costruttiva locale. Un’architettura pensata per proteggere gli ospiti dalle condizioni climatiche, ma allo stesso tempo per godere di panorami e paesaggi senza confini.

Foto e video di Giovanni De Sandre