Marco Casamonti di Archea ha progettato un imponente edificio che si ispira alla tradizione architettonica delle torri italiane, dal Palazzo della Signoria di Firenze alla milanese torre Velasca

Lo scorso 13 maggio si è inaugurata a Tirana Alban Tower una torre di oltre 100 metri di altezza firmata da Marco Casamonti founder di Archea Associati destinata a cambiare lo skyline della città.

Si tratta del secondo progetto realizzato nella capitale albanese da Casamonti che a Tirana ha anche realizzato lo Stadio Nazionale dell’Albania.

L’edificio, parte di un complesso programma di rinnovamento dell’intero centro storico della città - disegnato e ideato tra il 1920 e il 1935 dagli architetti italiani Armando Brasini (Roma 1879-1965) e Gherardo Bosio (Firenze 1903-1941) - si configura come la congiunzione di quattro torri di differenti altezza e colore che riflette il disegno fondativo della città incentrato sul tracciamento di due assi, un cardo ed un decumano, ancora oggi ben visibili nel tessuto urbano di Tirana.

La torre è esito di un concorso internazionale a cui avevano partecipato all’inizio degli anni duemila alcuni tra i più importanti studi di architettura europei, vinto dallo studio fiorentino per via della sua concezione di superare l’idea americana di grattacielo (secondo la definizione di Louis Sullivan) per proporre un progetto ispirato alle torri italiane, dall’arnolfiano Palazzo della Signoria di Firenze fino torre Velasca realizzata nel secondo Dopoguerra a Milano.

Dal punto di vista del disegno e quindi dello skyline, la torre occupa necessariamente una minima quantità di spazio a terra attraverso un obbligato restringimento del volume alla base che successivamente ed in maniera sfalsata si allarga nella parte sommitale aprendosi come un albero con rami - corpi di fabbrica - di differente altezza che si protendono verso il cielo.

La gestazione e costruzione si è conclusa dopo oltre diciotto anni di lavori anche per effetto di molti eventi esterni, dalla congiuntura economica post 2008, al violento terremoto del 2019 a cui l’edificio ha resistito con straordinaria forza anche per effetto di una concezione strutturale assolutamente innovativa ed originale.

Alban Tower, infatti, contrariamente ad ogni grattacielo ma coerentemente alla concezione delle strutture delle antiche torri, è stato ideata, in collaborazione con lo studio di ingegneria AeI Progetti di Firenze, come un tubo cavo in calcestruzzo traforato da misurate aperture per cui ogni piano risulta privo di pilastri.

Gli ascensori sono posti su tre dei quattro lati della torre e una delle due scale interne di emergenza risulta appesa e sospesa al centro della sequenza dei solai e quindi dei piani. Si tratta, inoltre, di un singolare ed eccezionale edificio dotato di due fondazioni, una ricavata al livello meno sei, che sostiene i parcheggi, ed un'altra al primo piano interrato, su cui appoggia l’intera torre.

La facciata rimanda ancora alla metafora dell’albero con una parte basamentale - il tronco - realizzata in solidi pannelli di calcestruzzo pigmentato di colore verde con incastonate piccole gemme circolari di vetro di murano di cinque diversi colori.

I pannelli, levigati e lucidati, lentamente scompaiono verso l’alto per lasciare posto ad elementi più leggeri in alluminio di 13 colori differenti che si aprono e si curvano come rami e foglie.

Dal punto di vista funzionale il complesso è destinato interamente ad uffici, dove ha trovato sede anche l’ambasciata di Israele in Albania, mentre la parte più alta dell’edificio ospita un caffè, un ristorante panoramico, oltre ad un centro benessere, una palestra e una piscina che occupa il tetto di una delle quattro torri. Sulla torre più alta è stata realizzata una pista di atterraggio per elicotteri.

Espresso in numeri Alban Tower si rappresenta nei 105 metri di altezza massima, negli oltre 15.600 metri quadri di superficie calpestabile che si sviluppano in un volume di 46.750 mc, nei 27 metri di profondità dello scavo di fondazione in cui sono ricavati gli oltre 100 posti auto a servizio dei 25 piani dell’edificio e le principali zone impiantistiche, nelle oltre 450 finestre che ne disegnano le facciate.

Per l’intera realizzazione sono stati impiegati oltre 3.900 tonnellate di acciaio ad alta duttilità, 19.000 mc di calcestruzzo, 350 tonnellate di carpenteria metallica per le imbotti delle aperture e 80 tonnellate di carpenteria metallica per le scale.