In Cina, il verde comincia ad abitare i Boschi Verticali di Stefano Boeri che intanto, in Sardegna, intraprende un fruttuoso dialogo con le opere e la poetica di Maria Lai. Progetti, che in modi diversi – ma non troppo – propongono e invitano a trovare soluzioni per ‘ricucire le fratture del mondo’

Crescono in Cina i Boschi Verticali firmati da Stefano Boeri Architetti: sono stati piantati i primi alberi nei cantieri di Huanggang Nanjing. Terminata la realizzazione delle strutture, è iniziata la piantumazione degli alberi, posti nelle apposite vasche grazie all'utilizzo di gru.

A Huanggang, nella provincia di Hubei, a circa 80 km dalla città di Wuhan, in questi giorni una gru ha sollevato al 25esimo piano, a 90 metri da terra, il primo albero dell’Easyhome Huanggang Vertical Forest City Complex. Si tratta di un esemplare di Osmanthus fragrans, specie nativa dell’Hubei, a cui si aggiungeranno, per ogni torre, altri 395 alberi, 3.600 arbusti e 12.000 perenni. L’inaugurazione dei due Boschi Verticali avverrà a febbraio 2021.

 

Anche nelle torri della Nanjing Vertical Forest – il primo Bosco Verticale realizzato in Asia da Stefano Boeri Architetti, nel Distretto Ninjing Pukou, a 300 km da Shanghai  gli alberi hanno iniziato a raggiungere i balconi che ospiteranno complessivamente 27 specie vegetali autoctone, 600 alberi di grandi dimensioni, 200 alberi di taglia medio e oltre 2.500 tra arbusti e piante ricadenti. Il verde che andrà a coprire i 4.500 mq di superficie contribuirà alla rigenerazione della biodiversità locale e alla riduzione delle emissioni di CO2 di circa 18 tonnellate, producendo fino a 16,5 tonnellate di ossigeno ogni anno.

La prima torre, alta 200 metri e coronata in cima da una lanterna verde (un involucro rivestito di rampicanti di quasi 5000 mq) ospita uffici e include un museo, una green architecture school e un rooftop club privato. La seconda torre, di 108 metri, prevede un hotel della catena Hyatt con 305 camere e una piscina al quarto piano. L’inaugurazione delle due torri di Nanjing è prevista per il mese di maggio 2021.

“Siamo felici che anche in Cina il concetto di Bosco Verticale cominci a diffondersi” ha detto Stefano Boeri, fondatore con il partner Yibo Xu di SBA China. “Le torri di Huanggang e di Nanjing sono destinate, come è stato per il primo Bosco Verticale realizzato nel 2014 a Milano, a diventare un modello di riferimento per l’architettura verde e sostenibile in Cina e nel Paesi del Sud Est asiatico”.

 


“Con la realizzazione dei Boschi Verticali di Nanjing e Huanggang”, spiega Yibo Xu, partner di Stefano Boeri in SBA China, “il nostro studio ha dimostrato che è possibile, anche nel cuore delle grandi metropoli asiatiche, costruire edifici capaci di assorbire CO2 e le polveri sottili generate dal riscaldamento e dal traffico e di ridurre il consumo energetico per il condizionamento degli interni”.

“La nostra attenzione si concentra sempre sulla flora originaria della regione in cui operiamo” spiega Laura Gatti, Dottore Agronomo che segue lo sviluppo del verde dei Boschi Verticali di SBA. “Cerchiamo specie interessanti, poco utilizzate nel giardinaggio tradizionale. A Huanggang, la ricerca botanica si è concentrata sulle specie della regione dell’Hubei, dalla quale sono giunte in Europa molte delle piante che coltiviamo nei nostri parchi e giardini. Nonostante siano a noi ben note, diverse delle specie selezionate per Huanggang sono state coltivate appositamente per questo progetto, in quanto nella regione di origine non si trovano nei vivai, poichè considerate troppo ‘wild’. La loro introduzione aggiunge valore al progetto in termini di biodiversità, attrattività e identità. Lo scambio di esperienze e conoscenze fra noi e i colleghi cinesi è certamente motivo di crescita reciproca lungo la strada tracciata dall’architetto Boeri”.

I due progetti di Boschi Verticali in Cina sono stati ideati dal team di SBA China diretto da Yibo Xu, e guidato da Pietro Chiodi, Architecture Design Director.

 

Ma i progetti green e le iniziative che stimolano a trovare soluzioni creative sostenibili e curative sono in corso anche in Italia, in particolare in Sardegna.

Nell’ambito della mostra digitale Steano Boeri. Sii albero sul sito stazionedellartexperience.com, che ripercorre il lavoro e la filosofia progettuale dell'architetto milanese in un inedito dialogo con le opere e la poetica dell'artista Maria Lai, la Fondazione Stazione dell'Arte ha aperto una call rivolta a tutti con l’intento di raccontare e condividere on line, attraverso un testo, un disegno, una poesia, una canzone, un video o qualsiasi altra forma di comunicazione, la propria interpretazione del concetto di frana.

Un progetto, a più voci e media, che stimola a sviluppare nuove forme di alleanza con la natura per evitare che si generino altre frane, in senso fisico ma non solo.

Al centro della call un processo artistico che diventa un momento di riflessione condivisa.

Oggi il mondo continua ad essere minacciato da frane: dai cambiamenti climatici alle catastrofi ambientali, dai rischi per le biodiversità alle grandi migrazioni, dalle disuguaglianze crescenti alle povertà dilaganti, dall’esclusione sociale allo spopolamento di interi territori, fino all’ultima pandemia ancora in corso. Si tratta di problemi e criticità che richiedono soluzioni urgenti e, al contempo, pongono le comunità di fronte a grandi interrogativi. Qualsiasi risposta non può che maturare da un impegno collettivo, in cui l’apporto di ciascuno riveste un ruolo fondamentale.

Nel solco della filosofia tanto di Maria Lai quanto di Stefano Boeri, che hanno fatto della condivisione e della partecipazione una componente essenziale del loro operare, la Fondazione Stazione dell’Arte lancia un invito alle persone perché raccontino la propria visione di franaI contributi possono essere inviati all’indirizzo info@stazionedellartexperience.com.

L’insieme dei contenuti andrà dunque a costituire un racconto corale e una riflessione composita sulle frane che caratterizzano la nostra epoca: una sorta di archivio della memoria, un patrimonio comune di idee, pensieri e punti di vista, da cui ripartire per ricucire le varie fratture del mondo.