La poliedrica e scenografica sede dell'impianto di bioenergia Powerbarn, polo di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili a Russi, presso Ravenna, progettata dallo studio Giovanni Vaccarini Architetti

Un progetto significativo perché realizza, come spiega l'architetto Vaccarini “la fusione tra il mondo agricolo circostante e quello industriale, partendo dalla definizione dei suoi bordi”. Il disegno del paesaggio è stato infatti fondamentale nella ridefinizione dell’integrazione della sede all’interno del territorio. Powerbarn si estende fondendo mondo rurale e industriale, non solo per la produzione di energia pulita, ma anche per l'impatto ambientale e paesaggistico dell'edificio.

L’involucro dello stabile principale crea un contrasto geometrico con la dolcezza delle curve del paesaggio e una simbiosi materica con l’elemento vegetale, scrivendo un nuovo linguaggio in cui architettura, produzione agricola e produzione energetica, trovano una sintassi comune e condivisa. Un linguaggio capace di trascendere la convenzionale distinzione tra l’ambiente urbano e quello rurale, svelandone il legame intrinseco.

Per l'architettura della sede il progettista ha scelto di puntare visivamente su una scomposizione percettiva data dall'involucro scenografico del complesso principale che si sviluppa su una superficie poliedrica, formata da una struttura metallica, su cui è posata la tessitura lignea in Angelim Amargoso di Déco, per circa 8 mila metri quadrati. Una copertura ispirata dalle esperienze artistiche del camuffamento Dazzle utilizzate durante le prima guerra mondiale, che si distingue per una serie di righe e disegni, qui realizzati con le doghe Déco, che si interrompono e si incastrano definendo un motivo che confonde l’osservatore sulla distanza e grandezza dell’oggetto, dissimulandone le caratteristiche geometriche.

L'essenza Angelim Amargoso utilizzata per la sede Powerbarn è certificata FSC (Forest Stewardship Council) che ne attesta la provenienza da coltivazioni certificate.

Foto: Stefano Tacchinardi.