Un progetto olistico che dall’oggetto-luce si estende agli spazi, agli arredi e alle finiture, con il sapore di una fiaba romantica, bella, allegra, che il designer tedesco ha scritto sotto il cielo di Tsinandali (un villaggio nella regione vinicola di Kakheti, in Georgia, a 79 chilometri da Tbilisi), in una proprietà davvero unica. L’hotel e la sua cantina si trovano infatti tra i vigneti della Tenuta Tsinandali, considerati tra i migliori della zona rinomata per la sua variegata selezione di vini, poco distante da quello che fu un tempo il Palazzo del principe Alexander Chavchavadze, padre del romanticismo georgiano.
“Questo posto mi ha stregato. Ha un’aura molto forte e qualsiasi nostro intervento sbagliato, danneggiando l’armonia preesistente, sarebbe stato un atto criminale. Le rovine e i resti architettonici di una cantina di 200 anni fa dovevano trasformarsi una stella scintillante. È stata una delle più grandi sfide della mia vita”, ricordava volentieri Ingo Maurer, che non l’avrebbe mai affrontata se il luogo non avesse ispirato le sue corde. Già, perché il complesso storico, che si sviluppa su una superficie di 4.000 metri quadrati, a partire dalla corte centrale inanella, con una sequenza fluida ed eclettica, vari episodi: la hall d’ingresso, l’area lounge, il punto vendita e degustazione dei vini, il wine bar, le sale per le riunioni, la colazione, il pranzo, le cene, il relax e la lettura, un ovattato salone polifunzionale (dedicato soprattutto ai concerti e ai balli), insieme a qualche ‘chicca’ inaspettata: la Stanza Segreta e quella delle Mille e una Notte per gli ospiti più importanti.