Un’area estesa per circa dieci ettari, caratterizzata dalla presenza di fitti boschi e terreni rocciosi, in cui Holl ha condotto in questi anni una feconda sperimentazione sul tema della casa unifamiliare, declinata in cinque progetti compiuti, nell’ottica di superare lo stereotipo della rassicurante architettura sia vernacolare, sia modernista, per definire, come lui stesso afferma, “un linguaggio spaziale che vuole legare l’energia degli spazi interni all’ecologia del luogo”.
Il paesaggio incontaminato dell’intorno, più che come sfondo romantico delle nuove costruzioni, è assunto come componente del progetto in un serrato confronto tra spazio interno e ambiente esterno; quest’ultimo filtrato dall’involucro architettonico che assume diverse configurazioni per ognuno degli specifici interventi. È in tale tensione che si innesta la sperimentazione di Holl sulla dimensione dell’ ”In”, dell’interno assunto come volume scavato, poroso e plastico, proiettato verso l’esterno in chiave volumetrica rappresentata dal ‘vuoto’ ricavato in negativo nel ‘solido’ architettonico.