Gli edifici rendono omaggio alla Ca’ Granda, il quattrocentesco edificio in mattoni progettato dall'architetto rinascimentale Filarete in via Festa del Perdono, che oggi ospita la sede centrale dell'Università degli Studi di Milano. Le facciate sono state progettate con una tecnica di costruzione innovativa, con ogni mattone posizionato individualmente da un braccio robotico e trattato come un pixel all'interno di un bassorilievo di grandi dimensioni. Il risultato sarà un arazzo tridimensionale con contenuti testuali e visivi.
Le principali caratteristiche progettuali – i cortili e il common ground – si ispirano alla Ca’ Granda, la realizzazione più vicina alla visione del Filarete di una città utopica che chiamò Sforzinda. Il Campus 2.0 reinterpreta così i principi di progettazione del Filarete, sebbene con tecnologie digitali del XXI secolo e nuovi approcci all'insegnamento e all'apprendimento.