Omaggia la Ca’ Granda e rielabora l'utopia del Filarete attraverso le tecnologie digitali. Il progetto di CRA-Carlo Ratti Associati e Lendlease che ha vinto il concorso internazionale per il nuovo polo scientifico dell'Università degli Studi di Milano aprirà nel 2025 nell’area Mind

Lo studio internazionale di design e innovazione CRA-Carlo Ratti Associati e un team guidato dal gruppo immobiliare australiano Lendlease hanno vinto il concorso internazionale per la progettazione del nuovo campus scientifico dell'Università degli Studi di Milano. Situato nel MIND Milano Innovation District, il parco dell'innovazione esteso su 1 milione di metri quadrati nell’ex area Expo, il nuovo polo aprirà nel 2025.

Il campus, che si estenderà su 190.000 metri quadrati, ospiterà circa 23.000 ricercatori e studenti delle facoltà scientifiche dell'Università Statale. Il progetto, sviluppato da CRA in collaborazione con l'architetto Italo Rota, si sviluppa attorno a una serie di cortili verdi e percorsi pedonali a diverse altezze  il common ground, ovvero terreno comune  e cinque edifici in mattoni. Dispone inoltre di un'ampia piazza centrale con un lago adiacente.

 

Gli edifici rendono omaggio alla Ca’ Granda, il quattrocentesco edificio in mattoni progettato dall'architetto rinascimentale Filarete in via Festa del Perdono, che oggi ospita la sede centrale dell'Università degli Studi di Milano. Le facciate sono state progettate con una tecnica di costruzione innovativa, con ogni mattone posizionato individualmente da un braccio robotico e trattato come un pixel all'interno di un bassorilievo di grandi dimensioni. Il risultato sarà un arazzo tridimensionale con contenuti testuali e visivi.

Le principali caratteristiche progettuali – i cortili e il common ground  si ispirano alla Ca’ Granda, la realizzazione più vicina alla visione del Filarete di una città utopica che chiamò Sforzinda. Il Campus 2.0 reinterpreta così i principi di progettazione del Filarete, sebbene con tecnologie digitali del XXI secolo e nuovi approcci all'insegnamento e all'apprendimento.

Le recenti analisi dei dati relativi all'interazione umana nei campus accademici hanno dimostrato che esiste una correlazione diretta tra la vicinanza fisica dei ricercatori e la produzione scientifica” spiega Carlo Ratti, fondatore del CRA e direttore del Senseable City Lab presso il MIT - Massachusetts Institute of Technology. “In altre parole, l'interazione umana è una componente essenziale del processo di scoperta. La recente pandemia, che ha costretto gli studiosi a vivere e lavorare per mesi in isolamento, non ha fatto che rafforzare l'importanza dello spazio fisico. Il Campus 2.0 elabora il pensiero di Filarete di quasi 500 anni fa per creare un terreno di prova che promuoverà l'interazione tra comunità diverse.

L'utopia di Filarete è spesso visualizzata con la forma a stella a otto punte di Sforzinda, la sua città ideale. Tuttavia, se si ingrandisce e si osserva più da vicino, si possono apprezzare altre caratteristiche interessanti” racconta l'architetto Italo Rota, consulente creativo del progetto. “Filarete pensava che l'architettura dovesse concentrarsi su durata, semplicità e raffinatezza tecnica accessibile. Voleva che i suoi edifici diventassero lo sfondo di un nuovo umanesimo, offuscando i confini tra spazi privati ​​e pubblici. Nel nuovo Campus di Milano, ci sforziamo di realizzare l'utopia di Filarete, proprio nel luogo in cui sei anni fa milioni di persone da tutto il mondo si sono incontrate per l'Expo.

Una delle caratteristiche distintive del progetto è il common ground, lo spazio pubblico che si snoda attraverso il campus: una rete ininterrotta di sentieri, passaggi pedonali e incroci che collega gli edifici e i cortili. Il percorso consente alle persone di camminare all'aperto tutto l'anno – sotto una tettoia o un portico – per una lunghezza totale di oltre 1.200 metri e prosegue all'interno degli edifici con ulteriori 800 metri di passerelle accessibili al piano rialzato. Il Common Ground rafforza inoltre il collegamento tra il Campus e l'area Mind circostante, favorendo l'interazione tra la comunità accademica, le aziende e i centri di ricerca e sviluppo che operano nel distretto dell'innovazione.

Il campus dispone inoltre di quasi 100.000 mq di verde, che comprendono terrazze e giardini ipogei situati sotto il livello del suolo. Ciascuno dei cinque cortili mostrerà un paesaggio diverso dal Nord Italia, mentre la piazza centrale e il lago potranno ospitare grandi eventi.