Le cantine vinicole incontrano sempre più l’architettura e, nella maggior parte dei casi, il risultato è strepitoso

Dalle maestose strutture difficilmente ignorabili alle camaleontiche realtà studiate per integrarsi perfettamente con il territorio: le cantine di design italiane incontrano sempre più l’architettura e, nella maggior parte dei casi, il risultato è strepitoso.

Tra foliage e degustazioni, ottobre è il mese ideale per viaggiare alla scoperta delle realtà produttive italiane che si contraddistinguono (anche) da un punto di vista architettonico. Perché se il tempo lo permette, ci si avventura in vigna. E, se invece no, ci si dedica all’origine del progetto.

Quello del turismo enologico (e con esso quello che porta alle cantine di design) è un trend che si è sempre più affermato nel corso degli ultimi anni, ma è molto più di quello che ci si aspetta. Visitando cantine e aziende vitivinicole, infatti, si può cogliere l’occasione per conoscere un mondo che racchiude e offre diverse interpretazioni: la sostenibilità, l’architettura, il territorio, la tradizione. Oppure tutte queste, insieme.

Sfumature che, a seconda dell’interesse, è possibile scoprire degustando un calice di vino d’annata mentre ci si fa guidare alla scoperta delle strutture produttive, che sono un polo sempre più attrattivo per architetti e progettisti di tutto il mondo. Le cantine disegnate ad hoc, con un intento parlante o con un sottile accenno a temi d’interesse comune, come quello del design circolare.

Dalla Sicilia al Trentino abbiamo selezionato 5 cantine di design italiane in cui la cultura del vino incontra la creatività e l’impegno dell’architettura, tracciando in ogni regione una declinazione di made in Italy. Il tasso di attrazione è alto, motivo per cui pensare a un weekend (o cinque) alla scoperta di progetti affascinanti e inebrianti potrebbe rivelarsi una buona idea.

Cantine di design in Val d’Aosta

Un connubio tra i materiali tipici della montagna valdostana e volumi chiaramente rimandanti alle forme del territorio: è partito da qui il progetto dell’architetto Domenico Mazza per l’azienda vitivinicola Les Cretes di Aymavilles, Valle d'Aosta. L’idea era quella di affiancare alla cantina della struttura un vero e proprio “Rifugio del vino”, dove poter vivere momenti di relax e godere della vista mozzafiato, in un ambiente in cui grandi vetrate predominano la scena. 170 metri quadrati di accoglienza, che derivano da un progetto avviato dalla proprietà e ri-lavorato da Mazza: la base di cemento armato pre-posizionata è stata mantenuta e adattata al nuovo progetto in chiave contemporanea. A contrasto, la tettoia in legno lamellare, coperta in lamiera.

Cantine di design in Toscana

Essenziale, funzionale, estremamente emblematica di quello che è l’impiego passionale ma sempre umile, della produzione di vino. La struttura “Rocca di Frassinello” - Località Poggio la Guardia, Grosseto - è stata progettata da Renzo Piano per “dare una casa” al processo produttivo dell’azienda: l’innovazione e il genio ci sono, naturalmente, ma più che vedersi dall’esterno sono custodite nel cuore della struttura. Renzo Piano ha pensato lo stabilimento scardinando ciò che fino ad allora è stato: se normalmente le aree produttive sono sviluppate in continuità orizzontale, alla Rocca di Frassinello tutto (imbottigliamento, stoccaggio, logistica...) ruota attorno alla barricaia – luogo emblema della qualità del prodotto, dove il vino riposa e migliora. Di forma quadrata 40m x40m è quindi posta al centro e sottoterra, perché umidità e temperatura rimangano stabili. Al di sopra di questa, un solaio che dall’esterno appare come un grande sagrato. Su due lati i chiusini da cui l’uva scende per caduta nei tini di fermentazione, evitando così l'utilizzo di pompe che causerebbero stress all'uva, compromettendone la qualità.

Cantine di design in Umbria

È riconoscibile nella firma, ma pensata per integrarsi con il territorio. “Il Carapace” di Tenuta Castelbuono in Umbria, è quanto nato dall’ingegno di Arnaldo Pomodoro per la famiglia Lunelli. L’intento era quello di ottenere un vero scrigno per il vino, che sfidasse i confini tra architettura e scultura senza infierire sull’integrità del paesaggio in cui si sarebbe inserita. Con l’imprescindibile condizione di essere funzionale per la produzione. Si presenta come una cupola coperta di rame, incisa da fenditure e solchi che rimandano a quelli della terra in cui è immersa, simbolo per eccellenza dell’origine del vino. È la prima scultura al mondo in cui si possa entrare, vivere e lavorare, in nome dell’ottenuto dialogo tra natura, arte, scultura e vino. Ad affiancare la struttura un dardo rosso introdotto nel terreno e ben visibile a distanza, come a sancire la presenza di un’opera d’arte.

Cantine di design in Alto Adige

Ci si immerge subito nella dimensione vitivinicola, osservando da fuori la cantina dell’Azienda Tramin di Tremeno, in provincia di Bolzano. Quasi fosse un segnale come a dire: “siamo qui e facciamo questo”, detto in modo eccezionale. La struttura quanto il progetto estetico della Cantina Tramin sono infatti progettate per rimandare in toto al mondo del vino: esternamente il ferro disegna sul vetro motivi che richiamano i filari di vite, soggetto di partenza dell’intero disegno. Internamente, e in generale, tutto è concepito in un’ottica ad alto risparmio energetico. La scultura è stata realizzata da Werner Tscholl, che ha lavorato sulla cantina pre-esistente senza modificare la suddivisione tra stabilimento e vigne circostanti. L’architetto ha saputo sintetizzare armoniosamente e in un unico progetto passato e futuro, legno e ferro, vetro e cemento, trasparenza e oscurità.

Cantine di design in Sardegna

Al confine tra la Marmilla e il Campidano - a pochi chilometri da Sanluri - sorge una struttura dal corpo tradizionale che allude all'essenza del territorio sardo. Su'Entu è l'azienda vinicola che deve la sua esistenza al sogno di Salvatore Piloni, da sempre imprenditore, che dopo quarant'anni di attività decide di tornare alla sua, primordiale, passione: la terra.

Il progetto è di Mario Casciu | Francesca Rango Architetti, che ha operato mettendo in luce il legame inscindibile tra la struttura produttiva e il territorio, in un connubio tra cultura, tradizione, materiali e architettura.

La struttura della cantina è ora ridisegnata sulla base dell'edificio originario. L'alternanza tra superfici intonacate bianco candido e pareti rivestite in pietra massiccia, rustica, come vuole la tradizione, incuriosisce subito lo sguardo. Il lato rivolto fronte corte è caratterizzato da grandi vetrate che rendono tangibile il contatto tra l'azienda e il terreno: anche la vista del paesaggio dona una luminosità totalizzante. Il versante esterno del lato che costeggia la corte è incorniciato da travi in ​​legno lamellare a vista.

La pianta a L fa da base a un puzzle di volumi che, da qualunque punto di vista li si osservi, si allungano sempre verso i terreni circostanti. L'estensione è infatti orizzontale e tutti gli spazi interni, nonostante l'illusione volumetrica, sono organizzati in modo funzionale e interconnesso.