La tuta oggi: l’abito-oggetto
Ovviamente la moda si è ciclicamente confrontata con il tema, a volte con abiti tecnici come le tute da sci di Prada e Chanel, altre con tute che diventano abiti da sera (come gli overall di Valentino e di Raf Simons per Calvin Klein), oppure con inaspettate ibridazioni (ad esempio i little black jumpsuit di Erdem).
Lo ha fatto anche Gentucca Bini nel 2015 con il progetto The charm of the uniform, completi ideali disegnati con e per un gruppo di artisti e intellettuali a lei vicini.
La tuta è per antonomasia l’abito-oggetto, il capo che non prende la forma del corpo ma gli dona una silhouette che dichiara indipendenza, libertà e anticonformismo. Per questo la tuta può diventare tuta blu, tuta da ginnastica, persino tuta spaziale, mantenendo in ogni incarnazione la sua identità di capo di ricerca e innovativo.
La sua semplicità profonda le permette di adattarsi a ogni tipo ideale di corpo e a ogni concetto, nell’attesa della sua prossima manifestazione che - possiamo dire con assoluta certezza - ci segnalerà un nuovo cambiamento.