Kongjian Yu dello studio Turenscape è il maestro indiscusso delle Sponge Cities: osservare il suo lavoro insegna a riprogettare paesaggi e luoghi abitati ispirandosi alla natura

Troppa, troppa poca. Con gli impatti del cambiamento climatico, l’acqua da preziosa risorsa può trasformarsi facilmente in un disastro ambientale.

È il caso della città cinese di Zhengzhou, nella regione di Henan, che l’anno scorso ha dovuto affrontare la pioggia più intensa di sempre e inondazioni devastanti che hanno ucciso almeno 300 persone e sfollato 1,24 milioni di residenti. È evidente che urge un ripensamento di come abitiamo il pianeta e ribaltando come, per secoli, abbiamo progettato infrastrutture allo scopo di dominare e controllare la natura, invece di creare una relazione circolare e virtuosa.

Maestro nel fare questo genere di operazioni è Kongjian Yu che, con il suo studio di progettazione Turenscape, porta avanti sperimentazione e progetti evocativi e importanti per settare nuovi modelli di progettazione. La sua idea di base? Che abbiamo la responsabilità di fare della natura la nostra maestra, perché ha molto da insegnarci.

In particolare, l’approccio delle Sponge Cities ci insegna che si può basare l’innovazione a partire dai saperi e dal territorio locale, quel pezzo indispensabile nel motto 'pensa globale, agisci localmente'.

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Creare un’infrastruttura ecologica

Che ruolo ha quindi l’architetto del paesaggio? Come emerge dal report steso da Kongjian Yu L’Arte di sopravvivere "la professione deve rivalutare il vernacolo della terra e della gente e guidare nello sviluppo urbano attraverso la pianificazione e la progettazione di un'infrastruttura ecologica, attraverso la quale il paesaggio può essere creato e preservato in quanto anello di congiunzione tra la terra, le persone e la dimensione spirituale".

L’architettura del paesaggio può essere il mezzo per rispondere alla crisi ambientale mettendo al centro un concetto di sviluppo più sostenibile, per gli umani e per il pianeta.

Questo è un approccio che caratterizza molti progettisti e progettiste in tutto il mondo: si pensi al lavoro di Sameep Padora in India, di Andreas Kipar, Bas Smets e Michel Desvigne in Europa.

Natura, cultura e identità

Con i suoi progetti illuminanti Kongjian Yu invita a impostare la progettazione tenendo presente la cultura e l'identità ma collegando la ragione del nostro esistere alla terra. E attuando processi orizzontali che integrano sviluppo umano e protezioneecologica.

Da una parte l’acqua e dall’altra il tempo come elemento con cui mettersi in ascolto per immaginare: è dal 1996 che Kongjian Yu parla di tutto questo, sintetizzabile nel concetto di un’infrastruttura ecologica che si evolva a protezione della biodiversità e non come direzione di avido consumo.

Yongning River Park: un paesaggio che danza con le inondazioni

Questo progetto iconico dello studio Turenscape dimostra che l'architettura del paesaggio è un'arte di sopravvivenza e che abilità molto semplici e piante autoctone comuni possono essere utilizzate per risolvere grandi problemi.

Si tratta di un parco di 21 ettari lungo il fiume Yongning, il fiume madre della storica città di Huangyan, sulla costa orientale della Cina.

Rimossi gli argini di cemento, inutile soluzione applicata per gestire le inondazioni, il giardino è progettato secondo sistemi di parcelle di terra galleggiante, un sistema di zone umide che diventano parte della natura selvatica del parco e si relazionano con il fiume assecondandone i flussi.

Un giardino che danza, che assorbe, rallenta gli impeti e, in periodi più secchi, restituisce umidità alla terra e viene abitato da turisti e abitanti del luogo.

Il campo di riso della Shengyang Jianzhu University: dalla catastrofe alla produzione agricola

Questo progetto dimostra come l’agricoltura può diventare parte dell'ambiente urbanizzato e come l'identità di un luogo può essere creata anche attraverso uno dei paesaggi più comuni: quello agricolo.

"Il travolgente processo di urbanizzazione in Cina sta inevitabilmente invadendo una grande quantità di terra coltivabile. – spiegano sul sito di Turenscape - Con una popolazione di 1,3 miliardi di persone e risorse di terra arabile limitate, la produzione alimentare e l'uso sostenibile del suolo sono il problema più grande in Cina."

Questo progetto mette in evidenza come la sfida del paesaggista non sia mai solo quella di produrre bellezza ma anche di rispondere ai bisogni concreti di chi abita e usa quella porzione di terra.

Il giardino del campus utilizza riso e altre colture autoctone, aumentando la consapevolezza degli studenti verso la terra e ciò di cui si nutrono.