Le tendenze per l'office design 2023, dall’ergonomia rinnovata all’esplosione del colore

C’è uno spazio pressoché infinito tra le promesse e i fatti, tra le previsioni e lo stato dell’arte, ed è quello lo spazio del design.

Sono passati due anni e mezzo dalla prima ondata pandemica, e ancora continuiamo a domandarci che cosa e quanto sia cambiato nelle nostre vite.

Soprattutto, lo facciamo ogni volta in cui dobbiamo misurarci con l’equazione (diventata sempre) più difficile di far quadrare il tempo del lavoro in ufficio con quello - in crescita - che svolgiamo a casa.

Se il teorema di partenza impone che si parli di una rivoluzione, quella dello smart working, i dati rivelano, di contro, che lo stravolgimento non è ancora compiuto, che troppe realtà hanno fatto dietro front, riportandoci in ufficio anche quando i presupposti avrebbero permesso un lavoro più agile da remoto. E allora niente come il design diventa il termometro del cambiamento, il misuratore della quota di novità iniettata nelle nostre vite in questi due anni e mezzo.

Le tendenze ufficio 2023

  • Postazioni per meeting veloci

La prima tendenza a emergere, nell’ufficio post pandemico, è senza dubbio il tentativo di rendere più efficiente il tempo trascorso al desk.

Lo smart working, infatti, ha generato l’illusione, almeno nel dipendente, di una maggiore efficienza del lavoro da remoto.

Per cui, quando torniamo alla nostra postazione, vogliamo che il tempo trascorso in sede sia più propositivo e produttivo, possibilmente privo di riunioni fiume, di interruzioni inutili, dei tentativi - sempre più complicati - di riunire fisicamente allo stesso tavolo persone presenti in luoghi diversi.

Da qui, la crescita di sistemi - dai sofa agli scrittoi - riconfigurabili per i cosiddetti speedy meeting, ovvero le riunioni brevi, mediamente informali, nate anche in velocità, che vedono crescere il loro peso specifico nelle aziende e negli studi professionali.

  • Più peso all’ergonomia

Vedersi davanti a un caffè o a un tè per “fare il punto velocemente” e ripartire non è la sola tendenza forte nata in questi ultimi tempi.

Al ritorno in ufficio è infatti legata una legittima, rinnovata pretesa di ergonomia da parte del dipendente, soprattutto in quelle persone che hanno investito, durante l’emergenza Covid per nuovi e più comodi arredi domestici e ora chiedono di ritrovare standard migliori anche in ufficio.

Ecco perché crescono le sedie e le poltroncine sempre più e sempre meglio regolabili in altezza.

Qui, un nuovo standard d’eccellenza è Polar di Pedrali, a firma Jorge Pensi Design Studio.

In questa che può essere sedia o poltroncina, è possibile regolare la profondità del sedile grazie a un meccanismo che ne consente il movimento, inoltre un meccanismo sincronizzato autopesante è capace di regolare autonomamente l’intensità dell’oscillazione in funzione del peso della persona. Personalizzazione estrema delle sedute e dotazione di app che segnalano quando si è assunta la stessa postazione per troppo tempo non sono, in realtà, il futuro, ma già parte del presente.

  • Di tutti e di nessuno

L’ufficio è sempre più ormai uno spazio condiviso, arredato con elementi da usare a rotazione.

Vai al lavoro martedì e ti ritrovi, ormai per contratto, su una scrivania diversa da quella che hai occupato lunedì.

Da qui, nuove esigenze di privacy dettano la linea verso due direzioni diverse.

Da un lato i sistemi a isola di divani e divanetti inclusi di appoggi, cablaggio e prese Usb dove appartarsi senza isolarsi dal gruppo per finire quel report impegnativo che richiede una concentrazione speciale, impossibile da raggiungere nel vecchio open space.

Dall’altro, i sistemi di sicurezza, collegati ad app comodamente attivabili dallo smartphone, come quello appena presentato da Usm, per aprire e chiudere armadietti e cassetti destinati a passare di mano più volte nello stesso mese, settimana o giorno.

  • Più colore, (quasi) come a casa

Se a un certo punto, due anni e mezzo fa, l’ufficio è entrato in casa, è anche vero il contrario: la casa è entrata in ufficio, aggiornando, per esempio, le palette e portando sui muri tinte meno neutre, in linea con una rinnovata voglia di colore anche in spazi più istituzionali.

A un estremo di questa tendenza c’è, addirittura, il ricorso di diverse aziende agli urban artist che si sono messi a decorare coworking ed headquarters come mai prima. Resta un dato di fatto l’uso più coraggioso del colore, come per esempio nelle nuove collezioni di Mara, dove il leitmotiv di tutti gli arredi prodotti è il rosso, scelto in una serie di varianti che inneggiano alla creatività.

 

Photo cover: Poetizer Offices, project by Tomáš Císař and Sedláčková Vamberská, Prague. Ph. BoysPlayNice