La passeggiata permette anche di visitare l’omaggio ai Giardini della Kolymbethra e alle sue antiche teniche di aridocultura e canalizzazione dell’acqua, i giardini permanenti realizzati tra gli altri da James Basson, Michel Péna, Antonio Perazzi e Andy Sturgeon, le installazioni progettate da François Abélanet e Kamelia Bin Zaal, le opere di Emilio Isgrò, Alfio Bonanno, Federico Baronello fino a Compito #1, il mosaico inaugurato lo scorso autunno nella terrazza degli agrumi frutto della residenza d’artista di Adrian Paci.
Non lasciate però questi luoghi sentendovi spettatori. Sfidatevi nel riportare lo stupore, i profumi e i colori raccolti e il benessere stimolato dai microcosmi vegetali, nella vostra vita quotidiana.
Sentitevi complici di un progetto che guarda al futuro con le radici per piantate nel presente. Perchè curare un giardino non è solo un atto estetico e formale, è una forma poetica di ostinata resistenza. È un modo per dire che la nostra eredità è il terreno fertile e la biodiversità che lasceremo alle generazioni future.