Una camera da letto ben realizzata deve soddisfare, prima di tutto, il bisogno di privacy. Un desiderio intimo ma interpretabile in modi diversi: eccoli, spiegati da 4 architetti

In occasione della Giornata Internazionale del Sonno, il 18 marzo, abbiamo chiesto a 4 architetti di spiegarci come si progetta il riposo, partendo dalla camera da letto.

Secondo Nisi Magnoni, fondatore dello studio NM Architetti, ci sono due fattori imprescindibili per realizzare ambienti notte capaci di garantire un riposo di qualità: lo studio del taglio della casa, che vuol dire creare gli ambiti di separazione necessari affinché la zona notte sia davvero luogo di privacy, e la dotazione di servizi e accessori studiati per garantire totale libertà.

“Nei nostri concept dedicati alle camere da letto - spiega l’architetto Magnoni - l’idea è, innanzitutto, offrire 'protezione domestica' a partire dalla distribuzione degli ambienti che tenga conto sia dell’orientamento solare, sia della viabilità domestica. In poche parole, tra giorno e zona notte cerchiamo di evitare troppe contaminazioni: se nel resto dell’abitazione si vive altro, per esempio, se prosegue una riunione amichevole nella zona giorno e qualcuno vuole ritirarsi per andare a dormire, cerchiamo di garantire stratificazione acustica attraverso ambiti di separazione.

Occorre, poi, tenere presente il controllo della privacy visiva dall’esterno, attraverso le finestre, tenendo presente la nota regola: di notte ciò che è illuminato dentro si vede da fuori. Per questo è utile predisporre diaframmi, di tende tecniche o di vetri Priva Lite, per esempio, così da offrire sempre serenità a chi, spogliandosi, non deve occuparsi di possibili permeabilità visive.

Sottolineo l’importanza di questo gesto, lo spogliarsi, che se realmente libero da preoccupazioni, diventa già il primo atto verso un riposo davvero benefico. Spogliarsi con totale rilassatezza e libertà è un gesto liberatorio, sempre, sia che accada nella quotidianità domestica che in una camera di hotel. Vivere la propria nudità, camminare, sostare in camera e ancora più importante, in bagno, offre un senso di enorme rilassatezza fisica, ma soprattutto mentale.

Ecco perché nei nostri progetti cerchiamo sempre, per quanto possibile, di dotare le camere di un bagno e di una cabina armadio. Siamo convinti che sia sempre più necessario, soprattutto nelle grandi città, avere qualità dello spazio, dei servizi e degli agi per godersi un gran buon riposo e un meritato buon sonno. Non senza, ovviamente, un ottimo materasso e un ottimo cuscino, che rimangono tra i migliori investimenti quando si rinnova la casa.”

È la luce in tutte le sue forme l’elemento cardine intorno a cui ruotano i progetti della zona notte di Massimo Alvisi, co-fondatore insieme a Junko Kirimoto dello studio Alvisi Kirimoto. Luce naturale, opportunamente filtrata, luce artificiale progettata su misura per le esigenze di chi abita quello spazio e orientamento delle finestre: lo studio di queste tre variabili è il punto di partenza per garantire il buon riposo.

"La zona notte racchiude il mondo privato - spiega Massimo Alvisi - un’opportunità per creare uno spazio accogliente forgiato su misura di chi lo vivrà. Per disegnare la camera da letto, parto sempre dallo studio della luce, che è l'elemento principale, che sia naturale al risveglio, con la possibilità di avere doppi filtri leggeri, o artificiale, studiata ad hoc per creare scenari diversi.

Oggi, la camera da letto può essere usata anche come spazio alternativo, parte della dimensione più pubblica della casa. Infine, un tema importante è l'orientamento del letto, sempre rivolto verso la finestra per guardare il paesaggio”.

Matteo Soddu, co-fondatore dello studio romano Studiotamat insieme a Tommaso Amato e Valentina Paiola, descrive la camera da letto ideale come uno spazio che raccoglie, al suo interno, diverse funzioni ognuna ospitata in un micro ambiente specifico. Arredi su misura, quindi, capaci di rispondere alle esigenze di chi li vive, ogni volta diverse e una ricerca, mirata nel dettaglio, di elementi separatori.

"La ricerca progettuale - dice Matteo Soddu - è sempre rivolta alla qualità dell’abitare, la camera da letto non è da meno. Quando è possibile ci stimola l’idea di integrarla in uno spazio più ampio, dove si svolgono diverse funzioni oltre al riposo, come la cura del corpo o lo studio.

Le spalliere del letto, disegnate su misura, possono fungere come base per diverse attività negli ambienti più ristretti, mentre delle quinte realizzate con pannelli scorrevoli o tendaggi possono schermare dei micro ambienti all’interno della stessa stanza. La camera da letto deve per noi dar sfogo alla personalità di chi la abita, l’uso del colore in maniera calibrata è già di per sé un escamotage per progettarla, colorare il soffitto e parte delle pareti ci aiuta a definire uno spazio raccolto e che stimoli maggiormente la riflessione.

L’obiettivo è sempre quello di suscitare un’emozione nei confronti di chi, quello spazio, lo vive giornalmente. Prediligiamo materiali caldi e naturali, il legno offre una limitata dispersione di calore, e con un impianto di riscaldamento a pavimento, la sensazione a piedi nudi è sicuramente appagante!"

C’è poi il riposo di chi viaggia, quindi in un ambiente che non è quello quotidiano, abitato da oggetti conosciuti e gesti abituali. La ricerca progettuale per Giulia Delpiano, co-founder insieme a Corrado Conti, dello studio Ovredesign, specializzato nella realizzazione di spazi per l’hospitality, è proprio rivolta a far ritrovare i gesti abituali in camere sconosciute.

L’architetto Delpiano ci ha spiegato quanto oggi i criteri di giudizio di una camera d’albergo si siano evoluti da parte dei clienti: al primo posto si richiede pulizia, che significa non solo ambienti puliti, ma progettati per essere facili da tenere in ordine e per offrire un’idea di freschezza attraverso i dettagli.

“L’hotellerie deve fornire comfort ad ampio spettro - sottolinea Giulia - quindi cuscini di diverso spessore e morbidezza così da soddisfare esigenze diverse. Oggi, però, deve soprattutto evitare quegli elementi esclusivamente decorativi, come runner, copriletti e cuscinetti, che allontanano dal senso di pulizia. A noi piace usare piccole accortezze, quando ce lo consentono, come per esempio aggiungere una targhetta sotto il letto con la scritta ‘ci abbiamo già pensato noi’”.

La facilità d’uso e l’impatto estetico, sono gli altri fattori imprescindibili nella progettazione delle camere di un hotel. Facilità d’uso che tocca diversi aspetti, dall’avere tutto a portata di mano, a un’illuminazione notturna facile da gestire, fino ai frigoriferi silenziosi. Dal punto di vista dell’isolamento acustico, inoltre, Giulia Delpiano spiega che “le testate del letto non possono essere quelle di casa. Noi progettiamo testate custom made già cablate, da considerare come dei veri e propri arredi che permettono di evitare fori nelle pareti (i maggiori responsabili della perdita dell’isolamento acustico). Le nostre proposte partono, in generale, da arredi custom made, perché in grado di dare un’identità agli ambienti: oggi le camere da letto standardizzate sono davvero poco apprezzate.”

Possiamo riassumere nella ricerca accurata di ambienti pensati per la privacy e personalizzati nei minimi dettagli, quindi, la direzione delle tendenze del progetto per la zona notte di oggi: isolata, essenziale nelle forme, ma ricca di proposte funzionali e, soprattutto, pensata per invitare il riposo più rigenerante.