Per seguire il filo di Rahm, bisogna risalire alla frattura tra architettura e decoro causata dal minimalismo nel secolo scorso. “Il decoro, fatto di drappi, tende, veli, boiserie e tappezzerie, parquet o intarsi, tappeti, carte da parati, paraventi, battiscopa e modanature, lampadari e specchi, è stato squalificato all'inizio del Ventesimo secolo, bollato come sovraccarico e superfluo in favore di un arredamento minimale, neutro e bianco, ridotto all’essenziale. La parola stessa decorazione ha assunto una connotazione superficiale, se non addirittura peggiorativa e frivola, gratuita e futile”.