Il progetto e la sua identità, una visione olistica
La visione globale del progetto, in cui ogni dettaglio è l’elemento di una partitura generale, fanno di Morris - che eppure, va ricordato, non era architetto - un anticipatore dell’approccio olistico non soltanto al decor, ma all’identità stessa del design e del designer.
C’è un passo, nel saggio del volume a cura di Mason, scritto da Fiona McCarthy, che quasi commuove per il racconto della dedizione che l’uomo infondeva nei progetti per il tempo libero, che poi veramente libero non era mai.
Per anni, racconta McCarthy, Morris lavorò duramente per dare alle opere letterarie che ammirava una adeguata incarnazione materiale.
Trascrisse saghe, testi classici e persiani sperimentando scritture, impaginazioni e tecniche di doratura e miniatura.
“Proprio come nel suo approccio agli interni, era interessato a come combinare tutti questi diversi elementi per creare un insieme coeso. Questa attività, svolta principalmente la domenica mattina, era del tutto distinta dal suo lavoro commerciale per l’azienda, ma non meno seria nel suo intento”.