“Un interprete fondamentale del design italiano”, come lo definisce Nicola Coropulis Amministratore Delegato di Poltrona Frau.
Rudi Dordoni ci lascia un ricco patrimonio di oggetti, arredi e accessori, disegnati in quasi mezzo secolo di appassionato lavoro. In un’intervista affermava a proposito del ‘disegno del divano’, tipologia da lui sviluppata in molte varianti e modelli, che “le forme sono l’interpretazione, la materializzazione del carattere: io sono molto razionale, lo sono sempre stato, quindi ho difficoltà a creare oggetti sinuosi, e anche quando lo faccio uso una sinuosità misurata, quasi geometrica, mai organica.
Di carattere sono ‘timido’, direi discreto, e credo che i miei prodotti siano una dimostrazione di questi aspetti. Ognuno disegna, o interpreta quello che disegna, partendo dal proprio carattere, e penso che questa sia la chiave di lettura della razionalità dei miei progetti”.
Parafrasando Curzio Malaparte quando descriveva la sua casa di Capri sulla punta di Capo Masullo, quello di Rudi Dordoni è in fondo un design autobiografico continuo, un design come me, declinato alla scala di oggetti e spazi, affrontati sempre con la passione del progetto e con la felicità di un’immaginazione mai perduta.