Un libro svela la “vita da Bohème” del grande librettista: ribelle, garibaldino, giornalista radicale, nelle sue opere diede ruoli di spicco alle donne

“Luigi Illica è stato l’uomo dei no” dice Giangiacomo Schiavi parlando del librettista e giornalista a cui ha dedicato l’intensa e ricercatissima biografia Il Genio Ribelle. Luigi Illica una vita da Bohème, presentata a Castell’Arquato l’8 luglio a chiusura del Festival Illica 2023.

Ribellione è effettivamente una parola chiave per comprendere Luigi Illica e la portata rivoluzionaria del suo lavoro.

Sedicenne, scappa di casa e viene mandato su una nave mercantile dal padre, con il tentativo di inculcare in lui obbedienza e disciplina. Cavalca poi le proteste dei giovani garibaldini, dirige il quotidiano radicale Don Chisciotte, e collabora a La Lettura, l’inserto culturale del Corriere della Sera diretto da Giacosa dal 1901 al 1906. E, infine, si ribella alla condizione delle donne confinate ai postriboli, rappresentandole eroine nelle sue opere, 'Mimì', 'Tosca' e 'Butterfly'.

Come è nato il libro Il Genio Ribelle. Luigi Illica una vita da Bohème

Il libro Il Genio ribelle. Luigi Illica una vita da Bohème è nato da un’idea di Gilda Bojardi, Assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Castell’Arquato e Direttore di Interni.

Già durante il Festival Illica 2021, Bojardi aveva invitato l’editorialista del Corriere della Sera Giangiacomo Schiavi a un dibattito sul ruolo di scrittore del librettista arquatese, occasione di stimolo per la curiosità del giornalista.

Si è pensato di coinvolgere l’Università IULM di Milano, nella persona del suo Rettore Gianni Canova, per dar vita ad un libro che tracciasse l’indole avanguardista e la genialità ribelle di Luigi Illica.

“Ho invitato a cena Gianni Canova, che ha accolto con grande entusiasmo l’idea di affiancare all’autore due studenti del Master in Giornalismo dell’Università IULM, Leonardo Rossetti e Gabriella Siciliano.”, spiega Bojardi.

“Gli studenti hanno gradito la proposta e si sono prodigati nella ricerca con dedizione e interesse, guidati da Schiavi. Questo libro ha preso vita anche grazie al sostegno della Fondazione Donatella Ronconi ed Enrica Prati”.

Durante la presentazione del volume, l’8 luglio a Castell’Arquato, dopo il benvenuto del Sindaco Giuseppe Bersani, Gilda Bojardi ha raccontato con enfasi la genesi del volume e ha presentato gli studenti Rossetti e Siciliano, che hanno salutato e ringraziato il pubblico dalla prima fila.

A rappresentare la Presidente Donatella Ronconi, il Vicepresidente Alessandro Miglioli, che ha ricordato come la Fondazione sia sempre a favore di iniziative ad ampio respiro, capaci di dare valore e riconoscimento al territorio e alle sue eccellenze.

La genesi della ricerca su Luigi Illica

“Un giorno Marco Paolini, in visita a Castell’Arquato per ritirare il Premio Illica, chiese ad un ragazzo delle scuole medie chi fosse Illica e il ragazzino rispose: ‘l’elettrauto!’”, ha esordito Giangiacomo Schiavi.

La frase, tratta dall’incipit di un libretto sulla figura di Illica e realizzato nel 2016 da Fabrizia Boiardi per la Pro Loco di Castell’Arquato, ha aperto il dibattito suscitando una spontanea risata del pubblico, e lasciando poi spazio ad una serie di aneddoti.

Il libro è frutto della ricerca condotta da Giangiacomo Schiavi presso gli archivi del Corriere della Sera, la Biblioteca Archiginnasio di Bologna, la Biblioteca Passerini Landi di Piacenza, l’Archivio Storico Ricordi, la Civica Raccolta delle Stampe Bertarelli, la Biblioteca Sormani e il Teatro alla Scala di Milano, il Museo Illica di Castell’Arquato e della collaborazione di alcune esperte del Borgo Medioevale.

Per l’accurata disamina del ruolo poliedrico del librettista arquatese, Schiavi ha ricevuto il Premio Illica per la categoria giornalismo, conferitogli durante la Cerimonia di Assegnazione della sera precedente, venerdì 7 luglio. Premio ricevuto per il lavoro con il Festival Illica e per la ricerca condotta a 360°, affiancato dagli studenti Rossetti e Siciliano, che nel libro mettono in rilievo le “corrispondenze corsare” di Luigi Illica.

È nel carteggio con l’editore, Giulio Ricordi, che si ricostruiscono la personalità e la professionalità di Illica, di cui – nel trio con Puccini e Giacosa – risaltano l’impulso creativo e la scrittura affilata e rivelatrice.

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Il racconto di Giangiacomo Schiavi

Giangiacomo Schiavi ha poi accompagnato il pubblico attraverso le fasi della vita dell’arquatese, tracciandone le tappe a Castell’Arquato, a Bologna e a Milano, grazie agli interventi alterni di Carlo Fontana, Presidente Impresa Cultura Italia, già Sovrintendente del Teatro alla Scala, Gianni Canova e Massimo Baucia, Conservatore del Fondo Antico della Biblioteca Passerini-Landi.

Fontana ha approfondito l’eredità teatrale di Illica, il cui capolavoro “L’ereditaa del Felìs” andò in scena il 29 novembre 1962 al Piccolo Teatro di Milano, con regia di Virginio Peucher, mentre Canova ha richiamato alla modernità della coppia Illica-Giacosa, paragonabile “alle coppie moderne, Mogol-Battisti per la musica e Fruttero-Lucentini per la scrittura”, sottolineando anche l’importanza di lasciare che i giovani possano imparare sul campo, attraverso l’esperienza.

Nell’ultimo intervento, Massimo Baucia ha condiviso la ricchezza del Fondo Illica della Biblioteca Passerini-Landi di Piacenza e ha approfondito il carteggio di Illica con Tebaldini e Arturo Toscanini, enfatizzando l’idea del librettista, anche qui precorritore dei tempi moderni, della possibile resa cinematografica dell’opera.

L’attuale Direttore di Libertà Pietro Visconti, quotidiano piacentino che già nel 1915 dava spazio ai carteggi di Illica, ha concluso l’incontro complimentandosi per il lavoro svolto e l’importanza del libro, un lascito importante e punto di partenza per ulteriori sviluppi per il territorio piacentino.

Le copie del libro gratuite sono a disposizione presso il Comune di Castell’Arquato e presso la sede di Editoriale Libertà a Piacenza.