Patrick Norguet ha una visione molto chiara del mestiere del designer: per lui il progettista deve pensare a fare oggetti di grande qualità per poi educare il consumatore a comprenderne il valore. Lo scopo? Creare un legame vero, quasi affettivo, tra persone e oggetti per evitare la cultura insostenibile dell'usa-e-getta.
Lo incontriamo prima a Parigi, nel suo studio in rue de la Bastille, e poi anche a Milano, poiché in Italia, dato il suo affiatamento con i marchi nostrani, ci viene spesso.
Con lo sguardo limpido e il fare deciso di chi sa come devono andare le cose, ci spiega come è cambiato il mondo del design rispetto a quando lui ha cominciato, due decadi fa.
Patrick Norguet racconta anche il suo approccio al mondo del progetto e diventa addirittura radicale quando sostiene che "oggi il design è come un lifting, che viene usato per apparire più giovani. È diventato una questione di status: le persone vogliono avere un interno riconoscibile per affermare la propria posizione sociale, ma il design non è questo e non bisognerebbe comprare il design come lifestyle."
"Il design è qualità, innovazione, materiali, processi e risorse. Secondo me", dice Norguet, "è arrivato il tempo di rieducare i consumatori a questo."