L’installazione Diplomazija Astuta ideata da Arcangelo Sassolino per il Padiglione Malta della Biennale di Venezia 2022 è la prima opera d'arte Carbon Neutral

Un nuovo approccio consapevole e virtuoso per l’arte, che ripensi al suo ruolo al fine di ridurre l’impatto ambientale e le emissioni di CO2, per far fronte all’attuale crisi ambientale e climatica.

Soprattutto di questo si è discusso in occasione della tavola rotonda Per un’arte responsabile, che si è svolta il 21 ottobre presso il Teatro Piccolo dell’Arsenale di Venezia per presentare il case history Diplomazija astuta, la prima installazione d’arte certificata Carbon Neutral, in mostra alla Biennale di Venezia, in programma fino al 27 novembre 2022.

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Una potente reintepretazione della tela di Caravaggio

L’evocativa installazione Diplomazija astuta, ideata dell’artista italiano Arcangelo Sassolino per il Padiglione Malta reinterpreta La decollazione di San Giovanni Battista, il capolavoro di Caravaggio custodito nella Concattedrale di Valletta con uninnovativa tecnologica che usa il principio dell’induzione per trasformare in liquido quasi duecento chili di acciaio al giorno.

Dal soffitto cadono gocce arancioni di acciaio fuso che fendono l’oscurità, rischiarata dalla stessa luce drammatica delle tele di Caravaggio, per spegnersi infine in sette vasche di acqua.

Le potenti suggestioni sono amplificate dalla musica percussiva creata dal compositore maltese Brian Schembri e dall’incisione di Giuseppe Schembri Bonaci.

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La prima certificazione carbon neutral di un unopera darte

Tenendo a cuore l’urgenza della crisi climatica e ambientale, Arcangelo Sassolino ha lavorato insieme al suo team per ridurre quanto più possibile l’impatto dell’opera Diplomazija Astuta sull’ambiente.

L’installazione è infatti uno dei primissimi casi al mondo di certificazione carbon neutral, secondo lo standard internazionale ISO 14067:2018, per unopera darte, attraverso la quale si sono certificate le emissioni di CO2 prodotte durante la sua costruzione e il suo allestimento, con la verifica di un ente di terza parte, compensando poi le emissioni equivalenti attraverso un progetto che coinvolge e supporta le comunità locali nella protezione delle riserve forestali in Tanzania.

Gli interventi specifici e specializzati

Le emissioni di gas di serra sono state ridotte, mitigate o evitate grazie a specifici interventi messi in atto durante il processo di creazione, preparazione e allestimento dellopera.

Gli artisti e i curatori, profondamente consapevoli dell’impatto ambientale del mondo dellarte, hanno collaborato con un team tecnico e altri esperti di sostenibilità e strategia climatica per definire una tabella di marcia che ridurresse limpatto climatico di Diplomazija Astuta: una roadmap virtuosa che non era mai stata applicata nel settore culturale prima.

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La roadmap – virtuosa della neutralità del carbonio

In collaborazione con Susanna Sieff, esperta e consulente di sostenibilità per aziende ed eventi nazionali e internazionali, sono state identificate una serie di azioni per ridurre preventivamente le emissioni di gas di serra dell'opera darte. Gli interventi hanno previsto lutilizzo di energia rinnovabile per tutta la durata della Biennale e il pieno recupero dell'acciaio utilizzato, che sarà fuso e riciclato in un sito limitrofo.

Le emissioni residue sono state calcolate con laiuto di Tetis Institute e verificate in modo indipendente dall'ente di certificazione internazionale DNV. Una volta certificate, le emissioni residue sono state compensate utilizzando crediti di carbonio certificati con il supporto di Carbonsink, insieme a South Pole, il più grande fornitore mondiale di strategie e soluzioni per la riduzione delle emissioni.

Un progetto in Tanzania che combatte la crisi climatica e la disuguaglianza sociale

I crediti di carbonio utilizzati per compensare le 81 tonnellate di emissioni residue di Diplomazija Astuta sono stati generati dal progetto Ntakata Mountains REDD, avviato nel 2017 nel distretto di Tanganica, nella Tanzania occidentale, per coinvolgere e sostenere le comunità nelle attività territoriali di conservazione delle foreste.

Questo progetto, fortemente sostenuto dallArts Council Malta, è stato scelto appositamente da Arcangelo Sassolino in quanto in linea con il messaggio dellopera.

Lavorando con le comunità locali in ecosistemi vulnerabili, Ntakata Mountains Project combina azioni che contrastano sia la crisi climatica che la disuguaglianza sociale, contribuendo a raggiungere 11 dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDG). 

 

Commissioners: Arts Council Malta, under the auspices of the Ministry of National Heritage, the Arts and Local Government.

Project Leader on behalf of Arts Council Malta: Dr Romina Delia

Curators: Keith Sciberras (Malta) and Jeffrey Uslip (USA)

Artists: Arcangelo Sassolino (Italy), Giuseppe Schembri Bonaci (Malta), composer Brian Schembri (Malta)