A Osaka, l’architetto bolognese porta un progetto inclusivo e collettivo che darà voce a quella pluralità di influenze e culture che sono il cuore dell’Italia

Quando Mario Cucinella, durante il Landscape Festival di Bergamo, parla in anteprima assoluta del Padiglione Italia sta progettando per Expo 2025 Osaka, si affida a tre concetti: teatro della vita, città ideale e pensare con le mani.

Sono concetti che partono dall’uomo, dalla sua esistenza, dai suoi sogni e dalle sue azioni e che solo in seconda battuta si trasformano in progetto.

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A Osaka, un’Expo costruita come un grande sistema solare, con una passerella sopraelevata che permetterà ai visitatori di osservare da un lato il mare e, sotto, i padiglioni nazionali, Mario Cucinella porterà dunque la sua grande esperienza di architetto ma anche di ricercatore e di attivatore di collettività spesso dimenticate.

E, come al Padiglione Italia alla Biennale di Venezia nel 2018, anche questa volta saranno le storie, raccolte in lungo e in largo nel Belpaese attraverso lo spazio e il tempo, le vere protagoniste.

Saranno storie che partono dal tema di Expo 2025 Osaka – La città ideale – e lo trasformeranno in un viaggio, da godere in un teatro ligneo “con il pavimento che scricchiola, come quelli di un tempo”: inclusivo, collettivista, in grado di dar voce a quella pluralità di influenze e culture del bello e del fatto bene che da sempre sono il cuore dell’Italia.

Come sarà il Padiglione Italia a Expo Osaka 2025?

Mario Cucinella: “Sarà un viaggio per scoprire i tanti piccoli teatri di vita che popolano l’Italia. Non solo quella dei grandi centri ma, da Nord a Sud, anche nella provincia, nei paesi, nelle comunità. Perché il sottotitolo di Expo 2025 Osaka è l’arte rigenera la vita e con il Padiglione Italia parleremo della città ideale e di come il Paese l’ha interpretata nei secoli, spesso realizzando i progetti che sembravano visionari. Ma lo faremo sottolineando come senza un approccio umanistico, senza una visione che porta a un futuro migliore – fatto di uguaglianza e accesso ai diritti per tutti – tecnologia e innovazione rimangono strumenti inutili al benessere dell’umanità”.

Come state costruendo il progetto curatoriale?

Mario Cucinella: “Partiremo da una ricerca, che stiamo portando avanti ora, sul tema della città ideale. C’è l’idea che progettare un luogo migliore in cui vivere sia stato appannaggio del Rinascimento ma in realtà l’Italia è stata una fabbrica di Città Ideali in tutti i suoi secoli di storia. Pensiamo a Grammichele, Sabaudia, Gibellina, Zingonia, Palmanova, alla città operaia di Martella di Matera, anche all’Eur. Erano visioni che poi spesso si sono concretizzate perché è umano voler progettare luoghi dove stare meglio.

Il Padiglione Italia a Expo 2025 Osaka sarà quindi un viaggio nella storia che però culminerò in una Città Ideale del futuro”.

E com’è la sua Città Ideale del futuro?

Mario Cucinella: “Tutti oggi direbbero: una città sostenibile. Piena di alberi, di orti, di natura. E va benissimo. Ma la verità è che senza la possibilità, che va data a tutti, di vivere in questa realtà la Città Ideale non esiste. Riempire di verde i centri e poi renderli economicamente inaccessibili non è la strada giusta. Non ho al momento una risposta più precisa a questa domanda perché siamo in fase di progettazione. Ma so che ci concentreremo sull’accessibilità, sulla sostenibilità sociale, su una città in cui al centro ci sono le persone e non l’economia, la tecnologia, l’innovazione. Che servono solo se sono al servizio dell’umanità tutta”.

Come verranno accolte le imprese e quale sarà il loro ruolo?

Mario Cucinella: “Premesso che siamo in fase di ideazione del progetto e che tutto è ancora da costruire, ci indirizzeremo verso aziende che hanno un’affinità con questo sentire.

Abbiamo parlato del cosa vedremo ma parlando del come lo realizzeremo un altro tema fondamentale nel Padiglione Italia a Expo 2025 Osaka sarà il pensare con le mani. Quindi l’artigianato, la qualità del saper fare: dalla moda alla manifattura, dalle ceramiche all’oreficeria. Perché se arte rigenera la vita parlare della qualità dei manufatti è fondamentale”.

Il Padiglione Italia ha la forma di un teatro. Come mai?

Mario Cucinella: “L’Italia è il paese dell’opera, della rappresentazione, delle scenografie che ancora oggi sono realizzate a mano. È un crogiolo di storie umane che, insieme, raccontano un modo di vivere sfaccettato ma anche percepibile come unico, intimamente italiano. La nostra idea era di far percepire al visitatore che entra nel Padiglione la sensazione di proiettarsi in un sistema di vita particolare: quello che da sempre fa andare avanti l’Italia”.

In che termini il Padiglione Italia sarà sostenibile?

Mario Cucinella: “Sarà un kit montabile e smontabile di legno e ogni elemento può essere riutilizzato. Non riciclato ma proprio riusato per riproporre la medesima costruzione o altre, visto che si tratta di moduli assemblabili. Di fatto è un prefabbricato, un hangar del sapere. I partner che abbiamo scelto sono locali e lo saranno ovviamente anche i materiali”.

Il tetto del Padiglione Italia sarà un giardino. Che tipo di giardino?

Mario Cucinella: “Sarà un giardino all’italiana, pieno di opere d’arte, ma in veste contemporanea. Un luogo dove sostare e da ammirare dalla passerella sopraelevata. Il tema del giardino è fondamentale nella nostra cultura ma anche in quella del Giappone. E questo sarà un luogo di incontro tra i due immaginari di entrambi i Paesi”.

Expo Osaka 2025 si terrà dal 13 aprile al 13 ottobre 2025. Interni è partner per la comunicazione del progetto.