Come scuola abbiamo cercato di confrontarci costantemente con i colleghi, qui e all’estero, per attivare strumenti integrativi di insegnamento. I metalaboratori, le prototipizzazioni a distanza, la condivisione virtuale dei processi progettuali, il supporto emotivo attuato da psicologi professionisti… in questo modo il modello Hybrid Learning ha funzionato. È naturale avere costantemente il dubbio che l’insegnamento in presenza sia intrinsecamente migliore, ma è un pensiero che va verificato e a cui per il momento non possiamo dare molto spazio.
A sentire gli studenti, dopo l’inevitabile smarrimento e grazie all’impegno e all’inventiva dei docenti, è stato è possibile mettere le basi per un’esperienza di apprendimento gratificante e formativa, durante la quale tutti abbiamo imparato cose nuove.