* Stefano Maffei, insegna Advanced Product-Service System and Production Models, Service Design e Teorie e Culture dell’Innovazione alla Scuola del Design del Politecnico di Milano. È il direttore di Polifactory, il makerspace del Politecnico.
La salute è importante.
Ma ci rendiamo conto di quanto lo sia solo quando la vediamo minacciata.
Non solo la fondamentale salute individuale però, di cui siamo gli unici regolatori in un eterno confronto con il nostro Stato paternalista.
Stiamo parlando dell’importanza della salute pubblica. Che è fatta di una serie infinita di regole, decisioni, azioni, processi, tecnologie, artefatti di cui noi mediamente non ci accorgiamo.
Ed ecco che l’emergenza che ha impattato e trasformato la nostra vita quotidiana ha funzionato come una lente che ingrandisce i dettagli di ogni piccola parte di questo sistema: facendoci riflettere sull’essenza della nostra esistenza e proiettando una luce distopica.
Vediamo la nostra salute individuale dipendere dalla medicina. Ma l’idea di salute è più del concetto semplice obiettivo-da-raggiungere, la distruzione della malattia. Salute non è solo eliminare il male ma anche vivere sani. Che vuol dire stare bene, curarci di noi e degli altri. La salute non è quindi mai un atto individuale ma uno che richiede la presenza e la relazione con l’altro.