* Roberto Palomba è architetto e designer, co-fondatore di Palomba Serafini Associati
Pare che Andy Warhol abbia detto, profetico, che un giorno saremmo stati tutti famosi per quindici minuti. E ora, grazie ai social, sta davvero accadendo. Con cellulare e tablet come prolungamenti fisici del nostro corpo, oltre che della nostra esistenza, forse siamo all’alba di una nuova evoluzione umana. Non più arti, mandibole o posture subiranno l’adattamento all’ambiente ma saremo, come nel mito del centauro, una fusione indissolubile tra tecnologia e biologia. Metà materici, metà digitali.
Il fine di tutto ciò sembra la comunicazione, la connessione, lo scambio. Per cui, dopo aver disegnato la casa dell’Homo Sapiens, come sarà la tana dell’Homo Connectus? Quali saranno gli elementi irrinunciabili affinché possa svolgersi, nell’ambiente domestico o quello pubblico, l’ormai inevitabile dualismo tra il fisico e l’immateriale?