Riuscite a immaginarvi come una remote company?
Abbiamo una sede a Milano e ci stiamo preparando a traslocare in un nuovo spazio, più grande e, speriamo, ancora migliore del primo. Non siamo una remote company, ma un’azienda che ha nel proprio Dna lo smart working dalla sua fondazione. Siamo nati a Copenhagen una decina di anni fa e, quasi immediatamente l’azienda ha scelto di tornare in Italia, per diverse ragioni, fra le quali la qualità di vita e una sensibilità estetica che cerchiamo di infondere nella tecnologia. Stiamo progettando una nuova sede in cui l’architettura definisce e cadenza i diversi momenti di lavoro, rimanendo però molto informale. Nessuno ha una scrivania, i tavoli sono stati progettati da noi per rispondere alle reali esigenze del nostro modo di lavorare. Niente di personale rimane nella sede: è uno spazio in cui si lavora in grande libertà fisica e dove le necessità trovano soluzioni. Cibo, bevande, luoghi in cui isolarsi e luoghi in cui lavorare in team. Noi vogliamo che i nostri spazi siano frequentati, vissuti. È importante. Ma vogliamo che sia una scelta di cui ognuno si fa carico liberamente. Far star bene le persone è l’unico modo che conosciamo per fare prodotti belli e intelligenti.
Testo raccolto da Elisa Massoni