Ci ha messo un po’ ad affermarsi. Ma oggi la TV di Instagram è uno strumento da cui i marchi non possono prescindere

* Davide Colla, fondatore dell’agenzia creativa 150UP

La mia cosa preferita della TV è sempre stata la pubblicità. Un po’ per deformazione professionale un po’ perché amo pensare al backstage degli spot: brainstorming, storyboard, ciak e tutto quello che serve per arrivare a quei 30 secondi perfetti. 30 secondi per raccontare un prodotto, e, per osmosi, un brand: al meglio. Studi di settore, analisi di mercato, slide con target aspirazioni e non: tutto per quei 30 secondi che a volte cambiano la storia o, quando va male, solo canale.

Doraff, design Ben van Berkel, per Alessiesploso’ e raccontato da 150UP attraverso simulazioni 3D 


Era questa la vita prima dell’avvento di Instagram che, di fatto, è un contenitore infinito di pubblicità. Qui ognuno di noi si fa bello, crea una migliore versione di sé da mettere in mostra. E il feed diventa il nostro spot, che dura anni e non secondi. Un contenitore che offre la possibilità di sviluppare piani editoriali continuativi, di mesi o persino di anni, per informare e intrattenere il nostro pubblico ma anche e soprattutto a formare con lui un rapporto di fiducia condivisa, da rinnovare ogni giorno.

In mezzo a tutte queste pagine singole quello che mancava era un palinsesto degno di nota: ed ecco l’IGTV. Un palcoscenico che permette a tutti di creare contenuti di qualità senza preoccuparci della durata come invece accadeva con le Stories. La risposta dei creators si è un po’ fatta attendere ma ora la IGTV ha finalmente conquistato il posto che si merita. Proprio lì, ancora un po’ sotto la TV più vista al mondo, YouTube, ma in forte ascesa.

E via di documentari di National Geographic, ricette per torte e tutorial di make up, senza dover più pensare al timing, ma solo al contenuto. E se riusciamo anche a ingaggiare i nostri follower inserendo come post la prima parte del video IGTV il gioco è fatto.

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Ovviamente l’ideazione e la creazione dei contenuti è cambiata moltissimo con l’avvento sulla IGTV: se da una parte vogliamo catturare i nostri utenti con i primi 3 secondi pirotecnici – il classico dei social – dall’altra possiamo veramente raccontare un prodotto, un’idea.

È una modalità di ragionamento e lavoro che vedo quotidianamente, collaborando con moltissimi brand alla creazione di campagne specifiche per Instagram. L’IGTV è diventata il luogo perfetto per mostrare campagne in modo integrale, sfruttando lo stesso contenuto che avrebbe popolato pagine YouTube semi deserte.

Guarda qui gli working spaces di Pedrali

L’IGTV ci ha permesso di spostare l’attenzione dal cronometro allo scopo, al fine ultimo della nostra campagna: raccontare la nostra storia. Che si tratti di prodotti o di una strategia di awareness, sappiamo di aver finalmente trovato il palcoscenico ideale per mostrare la nostra campagna in tutta la sua gloria – sia essa orizzontale o verticale.


Oggi il video è lo strumento più potente per raccontare una storia. Se un’immagine vale mille parole, probabilmente un video vale mille immagini.

Durante la pandemia mi sono ritrovato completamente rapito dalla serie’ IGTV di Loewe En Casa. Artigiani, fotografi, musicisti e scrittori aprivano le porte dei loro studi e raccontavano, ognuno nella propria lingua madre, il loro lavoro. Uno degli esperimenti più riusciti, a mio avviso, di come un brand diventa lifestyle. E, grazie alla IGTV, riesce a raccontare la sua visione sul mondo, andando oltre il prodotto che vende.

Spesso quando realizzo una campagna divento un po’ ossessionato dal prodotto che devo raccontare. Mi piace conoscere ogni dettaglio per riuscire a farlo capire e amare nel minor tempo possibile. La progettazione per l’IGTV è diversa. Quello che conta è l’idea, il punto di vista del brand da far esplorare e conoscere. Da qui parte poi la narrativa che è, per l’appunto, molto più televisiva che social.


Certo la strada è ancora lunga, ci sono tante nuove possibilità da esplorare e implementare (la funzionalità di search, la monetizzazione e così via) ma la direzione è sicuramente quella giusta. Anche e soprattutto perché apre nuovi scenari creativi.

 

In apertura e sopra, la campagna RVSS21 ideata da 150UP per Roger Vivier. Per il lancio di una nuova finitura super lucida, lo studio creativo si è inspirato alle réclame anni 80 e al gioco touch and guess.