Un format particolarmente vibrante è quello delle Q&A: io ne ho organizzata una insieme a Yari Brugnoni, il founder di Ninjalitics, Luca Mastella di Learnn e docente Bocconi, Marco Onorato, co-founder di Marketing Espresso, e con il founder (Steven Lo Presi) e il responsabile SEO (Luigi Nigro) di Marketing Ignorante.
Il pubblico ci poneva domande su come lavorare sui social e noi rispondevamo, ciascuno secondo le sue aree di competenza.
Clubhouse è, insomma, il paradiso del networking: il luogo perfetto per incontrare gente con cui parlare delle cose che ti ossessionano o appassionano. Per imparare e crescere dialogando. Il luogo dove per diventare influencer non bisogna essere celebrity di serie B nate su programmi televisivi spazzatura: serve avere voglia di ascoltare e raccontare qualcosa che sia rilevante per chi a sua volta ci ascolta.
È un mio modo di dire che questo amore per Clubhouse è per sempre? Non ancora. Perché a due settimane dal primo incontro e dallo sbocciare della passione riesco anche a vedere, di fianco alle rose, le prime spine.