Scegliere il cibo dall’aspetto è come scegliere delle scarpe con il gusto. È una decisione stupida, che ci viene imposta e ha conseguenze drammatiche: con quello che sprechiamo sfameremmo un’altra Italia

* Camilla Archi, co-fondatrice di Bella Dentro, primo progetto nato per combattere gli sprechi ingiustificati e insostenibili nel settore ortofrutticolo italiano

Per ogni raccolto, un agricoltore italiano è costretto a scartare parte della sua produzione (frutta o verdura) poiché non conforme ai canoni estetici e dimensionali richiesti dal mercato della grande distribuzione. Nonostante qualità e gusto siano esattamente identici a quelli dei prodotti perfetti.

Ma quanto pesa questa parte?

In una stagione normale, senza particolari difficoltà atmosferiche (siccità, grandine, vento, freddo, piogge intense…) si tratta mediamente del 20% della produzione totale del campo. Fisiologicamente, infatti, ogni pianta produce alcuni ortaggi o frutti più o meno piccoli della media, con una colorazione non omogenea o con qualche difetto di forma o di buccia.

In una stagione instabile a livello atmosferico invece (che ormai è quasi la norma) la parte di raccolto esteticamente non conforme e dunque da scartare può arrivare fino al 70-80%.

Tutto questo porta a due problemi sostanziali, entrambi pesanti e ingiustificabili.

Il primo è lo spreco ingiustificato di milioni di tonnellate di frutta e verdura buona e sana ogni anno (si arriva tranquillamente a 7 milioni di tonnellate sprecate a fronte di un consumo medio annuo di ortofrutta in Italia pari a 8 milioni di tonnellate. Che vuole dire che con quello che sprechiamo sfameremmo un’altra Italia).

Il secondo è il danno economico insostenibile per le aziende agricole che per questa parte di produzione non ricevono alcun compenso dall’industria di trasformazione o ne ricevono uno molto basso e insufficiente a coprire i costi di produzione.

È partendo dalla consapevolezza di questo problema e dell’insensatezza delle sue cause che nel 2017 decidiamo, io e il mio compagno Luca, di licenziarci dai nostri rispettivi lavori e per dare vita a Bella Dentro - il gusto del buon senso. Ci siamo inventati, di fatto, una filiera alternativa, parallela a quella esistente, dedicata solo a quei prodotti esteticamente imperfetti (che noi chiamiamo ‘belli dentro’) e che ha il duplice scopo di ridare loro il giusto valore a questi prodotti, remunerando allo stesso tempo il lavoro dell’agricoltore.

La filiera parte con il nostro acquisto diretto e a un prezzo equo dei prodotti ‘belli dentro’ dai produttori agricoli di tutta Italia. Una volta arrivati nel nostro magazzino di Milano una parte di frutta e verdura viene venduta fresca nel nostro primo negozio di via Pergolesi 21 a Milano (progettato dallo studio Tour De Fork e inaugurato il 20 ottobre). L’altra parte, invece, viene destinata al nostro laboratorio di trasformazione alimentare di Codogno, gestito e condotto da L’Officina, cooperativa sociale dedita alla formazione e all’impiego di persone affette da autismo e ritardi cognitivi. Qui frutta e verdura fresca vengono essiccate per essere mangiate come snack/cheaps naturali e sostenibili oppure trasformate in confetture e succhi tradizionali anche questi venduti nel nostro negozio, oltre che sul canale e-commerce del nostro nuovo sito che andrà online a breve.

Combattere gli sprechi significa ridurli alla radice, non solo ridistribuirli. Ecco perché siamo fermamente convinti che la sostenibilità sia indiscussa, purché includa anche una sostenibilità economica per tutti gli attori della filiera coinvolti. In primis il produttore, cioè colui che, a causa di questi sprechi, più di tutti subisce un danno economico gravoso e ingiustificabile.

Un comportamento virtuoso – ecologicamente, eticamente e socialmente – non diventerà mai prassi se non riuscirà a garantire la sostenibilità economica per tutti coloro che ne vengono toccati.

 

 

In apertura e sopra, Scarpetta, la collezione per la tavola ispirata, nel nome e nei decori, all’omonimo gesto popolare. Ideate da Astrid Luglio e Ester Bianchi, le stoviglie si distinguono per l'estetica familiare e vagamente retrò che rimanda alla tradizione italiana. La nuova linea, in continuo divenire, è stata presentata in anteprima presso Funky Table in occasione di 5 Vie D’N’A nell'ambito della Milano Design City.