Un fattore importante di spinta all’acquisto di mobili che ha consentito all’industria dell’arredamento di conseguire questo risultato superiore alle attese, è stato il rinnovato interesse per la casa.
Gli scenari disegnati dalla pandemia hanno dato una nuova centralità all’abitazione che è stata in un certo senso riscoperta, ed è stata vissuta, in questi mesi, come uno spazio certo dove vivere e nel quale lavorare diventando, il nuovo fulcro di tutte le attività quotidiane. Pertanto quanto risparmiato nelle spese per viaggi o per l’intrattenimento è stato investito nel miglioramento dello spazio abitativo.
Questo nuovo modo di vivere la casa ha sicuramente influenzato i consumi. Tra le nuove tendenze si segnalano la grande attenzione ai prodotti legati all’home office (con richiesta in particolare delle sedute per ufficio ergonomiche e di piccole scrivanie), alla cucina, ai segmenti del comfort (dai materassi agli imbottiti) e ai mobili per esterni. Sono richiesti mobili flessibili/trasformabili (per esempio dalla libreria trasformabile in un letto ai divani dalla nuova struttura fatta di componenti modulari non rigidamente fissati l’uno all’altro). Emerge inoltre, una crescente attenzione all’ecosostenibilità e una preferenza per materiali naturali (legni con essenze che lasciano trasparire le venature, trattati con prodotti senza formaldeide e vernici all’acqua prive di composti organici volatili).