Il paesaggio estetico del metaverso filtra sempre più intimamente nell’arredo. E rivela un’affinità con l’algido equilibrio geometrico del prodotto moderno che definisce, insieme a una calda inclinazione romantica, il portato culturale del design

Non ogni cosa è possibile in ogni momento.

A favorire l’emergere di determinati fenomeni estetici sono i movimenti tettonici della contingenza antropologica che si riorganizza nel tempo.

È stato così anche per il design, sprigionato dalla frizione fra neoclassicismo e romanticismo che, come contrapposizione portante, ha segnato la cultura europea dell’Ottocento.

Dal neoclassicismo in particolare il design ha ricevuto in dote il senso della composizione per solidi geometrici, da cui sarebbe sorto di lì a pochi anni il proto-razionalismo di un Peter Behrens.

Mentre parallelamente lo spirito romantico spingeva per la nascita di una nuova esigenza, di segno contrario, per l’espressione delle emozioni individuali, che dava vita fra l’altro al fenomeno delle Arts & Crafts inglesi.

Queste due forze opposte – il rigore formale neoclassico da un lato e la multiforme espressività individuale dall’altro – sarebbero probabilmente rimaste inconciliabili se non fosse entrato in scena un terzo fattore, quello della produzione industriale, che dai primi del Novecento in poi ha reso possibile l’affermarsi di un’offerta di mercato sempre più variegata e accessibile, creando le condizioni per l’emergere della disciplina del progetto.

Il combinato disposto da cui è scaturito il design appare oggi più vivo che mai, grazie alla linfa che le recenti suggestioni digitali hanno apportato alla gestione ‘neoclassica’ della forma nel quadro di generale evoluzione della cultura visiva.

Dopo una prima fase in cui le immagini sono state solo qualcosa da vedere, e una seconda in cui il visivo ha assunto una sensibilità tattile tramite gli schermi digitali, le immagini stanno infatti diventando qualcosa da esplorare in tre dimensioni, attraverso i visori per la realtà virtuale.

Data la sua vivacità e pervasività, questo nuovo livello di fruizione ‘ambientale’ dell’esperienza visiva travasa naturalmente nell’estetica d’arredo, come dimostrano la collezione di pouf Arkad di Note Design Studio per Zilio A&C e la panca Maki di Victor Carrasco per By Interiors, nel cui alfabeto linguistico trapelano ancora le sequenze genetiche dello spirito neoclassico, per la compostezza, l’equilibrio, la logica formale, declinate però con un gusto per la rarefazione epidermica tipico dei paesaggi del metaverso.

Anche nell''oggetto aperto' Cavallino di Sara Ricciardi si fondono il geometrismo di derivazione neoclassica e il riferimento prettamente romantico al mondo naturale, qui elegantemente inserito come contrappunto al cilindro curvo che costituisce il corpo dell’oggetto.

Lo stesso vigore romantico, pur in una veste finemente sublimata, prende invece il sopravvento sul senso dell’equilibrio (ancora presente a livello compositivo) nel tavolo Savignyplatz disegnato da Sebastian Herkner per Man of Parts.

Elegantemente imbevuti di una delicata patina digitale sono anche prodotti sobri ma caldi come il vaso Suvo di studio Macura o la rubinetteria Limón di Patricia Urquiola per Agape, o ancora il tavolo Sail prodotto da Nature Design e le lampade Layers of di Evelina Kudabaite.

Progetto, quest’ultimo, che torna a esibire con limpido nitore lo spirito neoclassico, come pure la seduta Arch progettata dallo studio coreano Finder.

Il composto minimalismo architettonico di questi volumi trova infine un momento di massima distillazione grafica nella seduta RemX della giovane designer Lani Adeoye, premiata con il SaloneSatellite Award 2022 per il suo rimando in chiave contemporanea alle tradizioni estetiche africane, riferimento che chiude il cerchio con la dimensione naturale propria delle tradizioni antiche.

Sigillando idealmente la doppia elica del DNA del design, che unisce in una danza generatrice l’equilibrio neoclassico, ravvivato dalla trasfusione estetica del metaverso, al brio romantico, che accende il progetto tramite una ricerca della risposta emozionale individuale.